Il problema della mancanza cronica di alloggi popolari, in risposta alla sempre più crescente richiesta di alloggi per emergenze abitative, continua a "mordere il fianco" della gente in difficoltà, che per problemi di varia natura si ritrova a non avere un alloggio dignitoso dove poter vivere in condizioni idonee una vita normale.
Solo questi ultimi due mesi USB sta seguendo una decina di situazioni di sfratti esecutivi che vanno a colpire gente che non ha la possibilità economica di sostenere gli esorbitanti prezzi del mercato privato degli affitti.
È di non molto tempo fa il caso della anziana signora che chiedeva un alloggio dove poter continuare a vivere in pace con l'unico affetto che le rimaneva, il suo cagnolino, in alternativa ad una "fredda" RSA.
Spesso le persone in mancanza di un alloggio e con problematiche sanitarie vengono "parcheggiate" per anni in strutture che se da una parte possono avere in parte il merito di aver dato una prima risposta emergenziale non possono diventare la "soluzione".
È il caso di un uomo invalido che si trova da ormai troppo tempo ricoverato in una struttura socio sanitaria per persone con problemi psichiatrici , nonostante le certificazioni mediche testimoniano che il tipo di struttura sia diventata con il trascorrere del tempo dannosa per la salute stessa della persona in questione questa si trova costretta a rimanervi "confinato" perché non ha una alternativa abitativa.
Aveva già presentato in comune durante la precedente amministrazione domanda per emergenze abitativa, non gli fu mai risposto, da due anni a questa parte la sua condizione non è stata presa in considerazione e degna di risposta. Ha ripresentato domanda a giugno di questo mese e ottenuto un incontro con l'amministrazione ma nonostante abbia tutti i requisiti per il diritto ad un alloggio popolare a causa della scarsità di alloggi dovrà aspettare ancora 6 mesi (a detta dei responsabili del comune) perché ci sono tante richieste.
Il punto in questo caso è che il signore non può rimanere ancora mesi e mesi dove sta adesso perché il contesto non idoneo per le sue problematiche fisiche gli ha causato un grave e profondo stato di depressione e ansia tanto da essere intenzionato a uscire ugualmente dalla struttura per andare a dormire sotto al Comune di Massa pur di attirare l'attenzione sul suo estremo disagio e indicibile sofferenza psicofisica.
Il punto è che non si può chiedere ancora mesi di attesa a chi aspetta già da due anni.
Come USB, alla luce della certificazione medica che mette in evidenza l'inadeguatezza e dannosità della struttura in cui il signore è costretto a risiedere, chiediamo al Comune di Massa di intervenire con il reperimento di un alloggio temporaneo anche in una struttura ricettiva hotel/residence in attesa dello scorrimento della graduatoria, non può essere la mancanza di alloggi popolari una scusa per rinviare nel tempo il rispetto dei diritti dei malati e degli invalidi, soprattutto se in difficoltà economiche.
Aldilà dei tempi delle graduatorie di assegnazione degli alloggi rimane l'emergenza inderogabile della situazione medica del signore in questione, l'invalidità importante e le certificazioni impongono una soluzione immediata.
Per le altre situazioni di emergenza abitativa che stiamo seguendo chiediamo come ormai facciamo da tempo un blocco degli sfratti e degli sgomberi dove viene riconosciuta la morosità incolpevole per tutto il periodo estivo, periodo dell'anno in cui il mercato degli affitti esplode con prezzi esorbitanti e diventa impossibile riuscire a trovare un alloggio per una famiglia nella nostra città!
Unione Sindacale di Base - USB
Associazione Sindacale Inquilini e Abitanti - ASIA
Sede Provinciale di Massa Carrara