Il Presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, lo ha scritto chiaro e tondo nella nota che ha inviato lo scorso 22 marzo ai Ministri Grilli e Fornero: i minori trasferimenti dalle casse statali, la riduzione dell’avanzo patrimoniale e la contrazione strutturale delle entrate contributive della gestione pubblica (ex INPDAP), mettono a rischio la tenuta dei conti e compromettono “…la più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico …”. Per questo ha chiesto ai ministeri vigilanti d’intervenire con ogni utile iniziativa.
La Corte dei conti aveva già lanciato l’allarme rispetto al bilancio di chiusura 2011 dell’INPDAP, che presentava un patrimonio netto in passivo di oltre 15 miliardi di Euro, mentre nel bilancio preventivo 2013 dell’INPS il passivo della gestione ex INPDAP è arrivato alla preoccupante cifra di 23,7 miliardi di Euro. Di questo passo, il patrimonio netto dell’INPS sarà esaurito in poco tempo.
USB si è opposta da subito all’integrazione dei due maggiori enti previdenziali, perché funzionale al disegno di smantellamento del sistema previdenziale pubblico, avviato con la Riforma Dini del 1995 e perfezionato nel tempo, da ultimo con la Riforma delle pensioni targata Monti-Fornero.
L’accorpamento dell’INPDAP con l’INPS non è utile a rilanciare la previdenza pubblica ma semmai ad affossarla. Si sono voluti scaricare sull’INPS i debiti delle amministrazioni statali. Il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego e il contemporaneo incremento del numero di pensioni, insieme ai mancati trasferimenti statali, hanno prodotto un passivo della gestione INPDAP che ora pesa sui conti INPS. Oltre a finanziare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese private, il Governo dovrebbe finanziare il pagamento dei debiti tra pubbliche amministrazioni.
Per rilanciare la previdenza pubblica, per impedire che l’INPS si trasformi in un ente assistenziale che eroghi in prevalenza assegni pensionistici da fame, per cancellare il sistema contributivo di calcolo delle pensioni, per restituire servizi ai cittadini, USB annuncia la proclamazione dello sciopero dei lavoratori dell’INPS. Saranno gli operatori della previdenza a dire al Paese che se non si mette mano al sistema previdenziale pubblico i poveri nell’età della vecchiaia in futuro aumenteranno in modo drammatico.
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