Durante l’incontro di ieri l’Amministrazione ancora una volta non ha presentato un “piano strategico, industriale e finanziario” che dia un senso alla necessità di “fare sacrifici”.
E’ un dovere per chi sta amministrando la Fondazione Maugeri dire ai lavoratori e ai pazienti quale presente e futuro prospetta per questo I.R.C.C.S..
E’ incredibile la posizione dell’Ammi-nistrazione che dice di non averci ancora pensato!
L’Amministrazione continua imperterrita a voler incassare in maniera definitiva una riduzione del costo del lavoro e una contrazione dei diritti dei lavoratori, che porterà inevitabilmente ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e pesanti ricadute sulla qualità dei servizi erogati.
Un atteggiamento offensivo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno lavorato così tanto da consentire alla Fondazione, oltre all’erogazione delle prestazioni sanitarie di eccellenza, di sperperare cospicue quote di soldi pubblici, erogati per il servizio prestato, che sono stati utilizzati – come emerso dagli atti giudiziari - in altro modo.
Quanto prospettato dalla proprietà otterrà il risultato di distruggere la Fondazione Maugeri come centro di eccellenza, per costruire un’azienda che realizzi solo arricchimento per la stessa proprietà e gli eventuali nuovi investitori: alla faccia della cura, dell’assistenza e della ricerca.
Le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Maugeri
sono l’unico vero patrimonio che questa struttura possa vantare!
Qualora ci sia davvero necessità di risanamento deve essere di natura contingente e dunque risolvibile. Il costo del lavoro non può essere visto come unico oggetto del taglio, perché invece si tratta di un investimento da fare per ottenere maggiore qualità delle prestazioni. Altri sono gli sprechi da eliminare, per arrivare ad un pareggio di bilancio strutturale o anche ad un avanzo che attiri nuovi investimenti, magari fatti direttamente dalla Regione. Ma per noi i primi da “attirare” sono i pazienti. Le eventuali misure economiche da adottarsi dovranno essere di natura transitoria: quindi, risanato il disavanzo, tutto torna come prima.
Il peso sugli stipendi dovrà essere progressivo, meno pesante sui redditi più leggeri e più incisivo su chi ha guadagni più consistenti.
Il problema è di tutta la Fondazione e dunque le misure da adottare dovranno interessare, oltre che il personale del Comparto, della Dirigenza medica e della Dirigenza SPTA, anche i vertici.
QUESTA È L’UNICA PROPOSTA SERIA:
La Fondazione Maugeri è cresciuta con soldi pubblici, vive di soldi pubblici, eroga un servizio pubblico ed è forse arrivato il momento che diventi una realtà pubblica!
Come USB siamo convinti che non si possa fare profitto sulla salute.