Affollata assemblea questa mattina a Malpensa dei dipendenti di Meridiana indetta da USB. Molti indossavano una maglietta rossa con la scritta “Io sono un esubero Meridiana”. Molti anche gli interventi che rimarcavano difficoltà, dubbi, contraddizioni. Diversi i pareri sulle risposte da dare all’azienda. Ma soprattutto tanta rabbia e voglia di dare risposte combattive a un’azienda che, fino ad ora, è rimasta ferma sulla sua intenzione di licenziare 1600 lavoratori di cui ben 651 in Lombardia. Le decisioni finali sono state: di presidiare i check in di Meridiana fino al 20 ottobre, sia a Malpensa sia a Linate; di recarsi al palazzo della Regione Lombardia per sollecitare l’intervento del governo regionale che fino ad ora si è dimostrato insensibile al caso dei lavoratori Meridiana; di manifestare in massa, il prossimo 14, sotto le finestre del ministero dove si tengono le trattative. E tutto questo mentre a Roma si svolgono le riunioni tra le parti per cercare di trovare, entro il 21 ottobre, data stabilita dal governo, una soluzione. I rappresentanti di USB, Staccioli e Pignataro, hanno sottolineato con forza qual è la linea che il sindacato vuole perseguire: il caso Meridiana deve essere affrontato nella sua totalità, compresa Air Italy, l’altra linea del gruppo dove vengono dirottati voli e dipendenti a minor costo. Il gruppo è uno e i dipendenti devono essere considerati nel loro insieme. C’è bisogno di una riforma totale del trasporto aereo. Si deve procedere a una ricollocazione dei lavoratori all’interno del settore. Perché il lavoro c’è, perché negli ultimi anni i viaggiatori sono aumentati. Invece le compagnie licenziano e lasciano spazio ai vettori stranieri. Una politica suicida in mano a incompetenti.
Aderente
alla FSM