No alla vendita a prezzi di mercato delle 800 mila case popolari presenti sul territorio nazionale, di proprietà dello IACP e dei Comuni.
Il Coordinamento Provinciale Asia- USB di Messina boccia nettamente l’ipotesi del governo Renzi e organizza un’assemblea popolare per mercoledì 10 dicembre alle 17 a piazza San Matteo a Giostra.
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla proposta di decreto dei ministeri delle Infrastrutture e degli Affari Regionali, che prevede appunto la dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
“In applicazione del Piano Casa del ministro Maurizio Lupi -spiegano i portavoce del Coordinamento Asia-USB- il decreto prevede la predisposizione di programmi di vendita delle case popolari, dando priorità agli alloggi degradati e fatiscenti (che saranno venduti in blocco) o di quelli i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione siano insostenibili per l’ente proprietario”.
E ancora: vendita tramite asta pubblica ma partendo dai prezzi di mercato, diritto di prelazione entro solo 45 giorni agli assegnatari in regola che potranno acquistare al prezzo stabilito dall’asta ed esclusione degli inquilini irregolari o di coloro che superano i limiti del reddito di permanenza e trasferimento coercitivo in altri alloggi di chi non può acquistare il proprio ma che è in regola con i requisiti e con i pagamenti.
“Dopo l’inutile Piano Casa con questo ulteriore provvedimento il Governo Renzi avvia un processo di cancellazione definitiva dell’edilizia residenziale pubblica -spiegano ancora dal Coordinamento. Denunciamo questo grave attacco alle condizioni di vita dei settori popolari più deboli, che si troveranno costretti a misurarsi con l’improvviso problema di acquistare a prezzi di mercato il proprio alloggio oppure a vederselo vendere all’asta a terzi. Quest’ultima sarà l’unica soluzione riservata a migliaia di inquilini considerati occupanti senza titolo”.
Una situazione che a Messina riguarda migliaia di famiglie, che riescono ad avere un tetto proprio grazie agli affitti contenuti degli alloggi popolari e che non saranno in grado di sostenere questa spesa.
“Ci poniamo l’obiettivo di creare una grande sollevazione che parta dal basso e dai quartieri periferici della città -promettono ancora Asia e USB- attraverso materiale informativo e assemblee aperte nelle zone popolari, che avranno lo scopo di mobilitare gli inquilini per fermare la speculazione sui nostri alloggi, per difendere il diritto alla casa per tutti, per rilanciare l’edilizia pubblica. Invitiamo il Comune di Messina e la Regione Sicilia a prendere una ferma posizione contro questa ennesima grave e immorale proposta di legge”.
E dall’esecutivo Crocetta ci si aspetta invece l’impegno dei 250 milioni di euro dei fondi ex-Gescal per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica ma escludendo “le solite imprese private e cooperative pronte a speculare sulle spalle dei cittadini” e utilizzare le somme disponibili per i progetti di autorecupero degli alloggi pubblici inagibili, degli edifici pubblici sfitti e di quelli abbandonati dai privati.