Il 28 maggio, ad Ankara, Van, Manisa e Izmir ha preso il via un’operazione di polizia contro la Confederazione degli Impiegati Pubblici Sindacato Turco.
Da quel momento e secondo le notizie per ora disponibili, sono stati arrestati 35 tra sindacalisti e sindacaliste.
Tra gli arrestati e trattenuti in carcere vi sono anche una componente del Comitato Esecutivo confederale e la Segretaria del Dipartimento Donne del KESK (Songül Morsümbül), la Segretaria dell’Unione Donne Insegnanti del Sindacato Scuola (EGITIAM-SEN) (Gülçin İsbert), l’ex Segretaria del Sindacato Scuola (Elif Akgül) e una componente dell’Associazione per i Diritti Umani, Yuksel Mutlu – TUTTE ATTIVISTE DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE.
La KESK è una confederazione sindacale tra le più importanti in Turchia ed è la maggiore sostenitrice delle politiche di genere, oltre ad essere anche una delle organizzazioni che più lottano per creare una Turchia, un’Europa e un mondo più democratico, equo, libero e pacifico.
Non è un caso che si tratti di una delle poche organizzazioni turche che difendono anche le lavoratrici e i lavoratori curdi. Per questo pensiamo che tali operazioni rivolte contro la KESK sono da considerare un attacco molto serio alla lotta sindacale democratica in generale.
Per evitare conseguenze inevitabili e fatali, crediamo sia urgente intervenire per fermare questo stato di illegalità anti-democratica inviando lettere di protesta alle Autorità turche, in particolare al Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdoğan, al Presidente turco, Abdurrahman Gül, e la Ministra per le Donne e per le Politiche Familiari.
SdL intercategoriale, RdB/CUB e MARCIA MONDIALE delle DONNE
PROMUOVONO un PRESIDIO
18 novembre, dalle 18,00, davanti al Consolato turco, via Larga, 19-Milano
per adesioni: d.biancardi@sdlintercategoriale.it – rdbmilano@tin.it