Oltre 100.000 persone a Milano hanno sfilato con la Confederazione Unitaria di Base e Chainworkers. Altissima la partecipazione dei migranti; carri, risciò, biciclette, musica e teatro di strada. Spettacoli fino a tarda notte.
EURO MAYDAY PARADE 008: LA PIU’ GRANDE MANIFESTAZIONE PER UN 1° MAGGIO DI LOTTA.
CONQUISTARE DIRITTI NEL LAVORO E OLTRE IL LAVORO PER MIGRANTI E PRECARI
Walter Montagnoli, coordinatore nazionale CUB: ”E’ stata una grande giornata di lotta ed anche un grande successo politico. La Mayday Parade si conferma la più importante iniziativa del 1° Maggio unica nel rendere visibile la precarizzazione del lavoro e della vita e unica nella capacità di proporre sempre nuovi temi ed aggregare nuovi soggetti.
La novità di quest’anno è stato il vasto mondo del migrariato; in tanti hanno reso visibili le loro disavventure, le paure, le minacce, lo sfruttamento.
Ora dobbiamo continuare con l’azione di contrasto alla precarietà che include la proposta per l’integrazione al reddito e soprattutto per portare a 3/4 i tipi di contratto possibili per garantire a tutti pari diritti e pari tutele.
La CUB, Confederazione Unitaria di Base, insieme a Chainworkers, ideatori fin dall’edizione del 2001 della Mayday Parade, ha chiamato a raccolta tutti i precari, studenti, migranti e lavoratori non precari per l’ottava edizione della MaydayParade.
Per l’EuroMaydayParade 008, davvero internazionale, a Milano hanno sfilato oltre 100.000 persone contro la precarietà lavorativa e sociale, per rivendicare e conquistare diritti nel lavoro e oltre il lavoro. Collegamenti con le piazze americane.
“La manifestazione si arricchisce ogni anno di presenze, di nuove identità e di conseguenza anche di partecipazione” afferma Walter Montagnoli, uno dei coordinatori nazionali della CUB tra gli inventori e promotori, insieme a Chainworkers, della Mayday Parade. “Il corteo con carri tematici, risciò, biciclette, mini-bar semoventi, soundsystem teatranti di strada ha creato nel pomeriggio un serpentone lunghissimo e compatto.
Ciò è la prova eloquente che noi abbiamo ridato senso al 1° maggio che è e deve restare un giorno di lotta: ci siamo radunati per batterci non solo contro la precarietà ma anche contro la progressiva perdita generalizzata dei diritti del mondo del lavoro e per riproporre la questione sociale da tutti rimossa.
Durante il lungo corteo-serpentone partito alle 15,00 da piazza XXIV Maggio il clima era quello di una festa in cui si ribadisce con forza la volontà di non rinunciare ai propri diritti”.
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