Invece di pensare che il trasferimento di quattro Ministeri al nord possa essere la ricetta per tacitare il dissenso della propria base, la Lega farebbe bene a verificare come lo Stato si stia man mano ritirando dai territori, attraverso la chiusura di uffici e la perdita di funzioni decentrate.
La presenza dei Ministeri a Roma è prevista dalla nostra Costituzione dove si afferma che la capitale d’Italia, e quindi la sede del Governo, è Roma. Ogni modifica in tal senso va letta come un chiaro attacco alla Costituzione stessa e determinerà la reazione immediata della USB PI. Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per difendere le condizioni di vita di migliaia di lavoratori, i quali verrebbero sacrificati in nome di un demagogico quanto scellerato disegno, che rischia di trovare ascolto all’interno di una maggioranza ormai disposta a tutto pur di mantenersi in vita.
A fronte dei reali problemi che stanno devastando il mondo del lavoro nel nostro Paese, come precariato, licenziamenti, cassa integrazione e disoccupazione, blocco dei contratti e tagli al salario, proposte simili sono la prova evidente di un Governo ormai arrivato alla frutta. Ai dipendenti dei Ministeri servono invece i soldi per i rinnovi contrattuali e per il recupero dei tagli di questi ultimi anni, non certo le deportazioni di massa; così come alla Pa servono risorse certe e non inutili e costosi trasferimenti.
Aderente
alla FSM