La "Buona Scuola in tour" oggi ha fatto tappa a Bologna e ha trovato i lavoratori della scuola pronti a far sentire il proprio dissenso. Il ministro Giannini non ha potuto evitare la rabbia dei lavoratori che, nonostante l’avvenimento fosse stato tenuto pressoché segreto, si sono riuniti in presidio per contestare le politiche del governo sulla scuola. L'arroganza di questo governo e dei suoi ministri si è mostrata una volta di più all'uscita dall'incontro, quando il ministro, evidentemente a corto di argomenti, è fuggita scortata nella sua macchina, sfuggendo al confronto. I lavoratori riunitisi in presidio hanno informato la cittadinanza della farsa in atto. Consultazioni a porte chiuse o svolte in orario di servizio per non consentire la partecipazione di chi nella scuola lavora, manifestazioni studentesche represse con violenza, propaganda mediatica in cerca di un consenso virtuale: evidentemente il confronto democratico al ministro Giannini e al governo Renzi fa molta paura. Forti della solidarietà dimostrata dalla cittadinanza, denunciamo: - il tentativo di introdurre i privati e trasformare la scuola statale in un'azienda; - il ricatto della proposta irricevibile per cui i lavoratori per vedere riconosciuto il diritto alla stabilizzazione dovrebbero cedere altri diritti acquisiti (scatti di anzianità); - la volontà di mettere a tacere definitivamente lavoratori, studenti e famiglie con la soppressione delle prerogative degli organi collegiali; - nessun investimento reale a fronte di un contratto scaduto dal 2009. Ai lavoratori che protestavano è arrivata anche la solidarietà di educatori e studenti che si sono uniti alla protesta. Dopo lo sciopero dello scorso 24 ottobre continueremo a contestarli in ogni piazza e davanti alle porte chiuse dei loro finti convegni, per fermare il piano scuola e la legge di stabilità con i suoi tagli e regali alle imprese. Bologna, 8 novembre 2014
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