Ho appena ricevuto la tua lettera “caro collega” Sergio Marchionne
Alla sesta riga mi veniva già da vomitare, mi si è rivoltato tutto dentro, ho dovuto sopprimere parecchia rabbia per riuscire ad andare avanti nella lettura, ma ho dovuto farlo!
Ma tu, caro Sergio, hai una vaga idea di cosa voglia dire prendere “DECISIONI CORAGGIOSE”???
Ti sei mai chiesto come riusciamo ad arrivare a fine mese???
Ti sei mai chiesto come riusciamo a mantenere i nostri figli???
Questo mese sono iniziate le scuole... sei andato a chiedere a tutti i genitori che ” lavorano” per te se hanno i soldi per comperare i libri???
Le tue strategie hanno prodotto solo disastri! Hai fatto chiudere molte fabbriche (Termini Imerese, Irisbus, Cnh, giusto per citarne qualcuna); inoltre molti lavoratori dell’indotto hanno perso il posto di lavoro, senza contare le piccole aziende che hanno chiuso le serrande per mancanza di credito da parte delle banche perché, ovviamente, non chiamandosi Fiat, tutto diventa più complicato…
Facile fare impresa in questo modo, SENZA RISCHIO ALCUNO TRANNE CHE PER I LAVORATORI. E' bello, caro Sergio, parlare di decisioni coraggiose con i soldi in tasca e quando, per quanto puoi perdere, non è la casa quella che perdi, non è la dignità di avere un lavoro quella che perdi, non è l’orgoglio di poter offrire un futuro ai tuoi figli quello che perdi!
Ma cosa hai tu da perdere? Ci risulta che dal 2009 ( anno di profonda crisi ) ti sei portato a casa milioni di EURO a vario titolo! I tuoi sacrifici quali sono stati???
Perchè non lo hai scritto nella lettera???
Ancora un anno di cigs per tutti i lavoratori degli stabilimenti che hai accorpato, per coprire i tuoi fallimenti. Questa si che è una certezza, ma tutto questo senza un minimo di garanzia, senza un piano di rilancio. Vero!
Sei proprio bravo, caro collega Sergio, “TI PIACE VINCERE FACILE” seduto a quel tavolo da gioco, senza mai scoprire le carte con le quali continui a bluffare! E contro finti avversari che altro non sono che tuoi fantocci che speculano sulla pelle dei lavoratori mascherati da loro paladini.
Sei fortunato caro collega Sergio! La politica è assente, il sindacato vegeta, ecco le ragioni che ti danno il “CORAGGIO”, come dici tu, di scriverci direttamente.
I lavoratori però sono stanchi delle tue balle!!!
Dopo il referendum truccato e sotto il ricatto che avresti chiuso la fabbrica se avessero vinto i NO, che tradotto voleva dire perdere il posto di lavoro, avevi promesso che saremmo partiti con la produzione di nuovi modelli e con un investimento di venti miliardi di euro, chiamando tutto questo con il nome altisonante di FABBRICA ITALIA
Guarda caso, malgrado la vittoria manovrata dei si,come di tuo auspicio, complice il voto di impiegati e quadri che, tra le altre cose non avrebbero neppure dovuto votare in quanto non coinvolti dai cambiamenti, il mega progetto Fabbrica Italia è fallito.
I nuovi modelli sono evaporati, finiti in paesi dove ti è più facile prendere per la gola i lavoratori più disperati, che costano molto poco e che non sono come questi operai italiani mai contenti pur guadagnando “di più” dei colleghi polacchi, indiani e serbi, che a differenza di questi ultimi riescono ancora ad andare ad espletare le loro funzioni corporali e a prendere un caffè durante la giornata.
E allora tu ci hai raccontato della crisi dell’automobile, e poi ci hai raccontato di quei sindacati comunisti che non ti lasciano fare impresa con le loro stupide rivendicazioni obsolete, che parlano ancora di diritti, di giustizia sociale, difesa dei più deboli e amenità varie.
Ti comprendiamo, povero Sergio! E' vero, questi operai italiani, possibile non siano mai contenti?
Guarda caro Sergio, che la Fiat esisteva ancora prima che tu ci mettessi piede: la balla che hai salvato tutto tu, raccontala a chi non vive nelle fabbriche. Sappiamo benissimo che a salvare la Fiat sono state le continue iniezioni di denaro da parte delle banche, danaro pubblico sottratto al popolo e agli stessi lavoratori, peccato che per te si tratta di una semplice operazione finanziaria, mentre per i lavoratori si è tradotta in peggioramento delle condizioni di lavoro con turni massacranti e la perdita di diritti, complici le solite organizzazioni sindacali da te continuamente esaltate ( ma questo argomento richiederebbe un capitolo a se )
In ogni caso, per essere onesti, l’unica cosa che è stata salvata, è la cassaforte degli Agnelli & Co.
Quindi, caro Sergio, abbi almeno il buon gusto di smetterla di raccontare che senza il tuo impegno, ( per il quale rinunci tutti gli anni alle vacanze, poiché giri il mondo per lavoro... ) questa azienda sarebbe morta.
Per concludere, caro Sergio, su una cosa siamo tutti d’accordo : vivere nell’incertezza non è piacevole e ti assicuriamo che i momenti difficili che stiamo vivendo, tu, caro Sergio, non puoi neppure lontanamente immaginarli.
NOI, NON POSSIAMO PIU’ PERMETTERCI DI ASPETTARE!
I LAVORATORI USB (UNIONE SINDACALE DI BASE) DI MIRAFIORI