NATALE SUI TETTI DA UDINE A ROMA E POMIGLIANOdi Francesco Piccioni
Non c'è freddo che tenga. Le aziende in punto di chiusura sono centinaia e - dopo la vittoria dell'Innse - chiunque provi a resistere, giustamente, si arrampica da qualche parte. I più organizzati sembrano i quattro della Yamaha di Lesmo, in Brianza, che hanno affrontato il problema forti della loro esperienza di alpinisti. Tenda, sacco a pelo da notte in parete, rifornimenti «anche per un mese» e via sul tetto. L'azienda per ora resta ferma: Lesmo si chiude, anche se Valentino vince. Se ne parlerà comunque domani alle 11, al ministero del welfare, per verificare le possibilità di cassa integrazione per i 66 dipendenti.
I più resistenti, per ora, sono invece quelli dell'Ispra di Roma. E dire che sono «soltanto» precari di un ente di ricerca... Ma stanno da tre settimane sul tetto dell'istituto. Ieri mattina si sono spazientiti e hanno occupato, con il sindacato di base UsiRdB, la sede del ministero dell'ambiente (da cui in varia misura dipendono). Quel che non era stato ottenuto al freddo e al gelo è stato invece raggiunto immediatamente scorazzando per i corridoi di via Cristoforo Colombo: lunedì alle 12 il vicecapo di gabinetto della Prestigiacomo li incontrerà. E ci voleva tanto?
Il clima più gelido si registra invece a Udine, dove da venerdì scorso quattro dipendenti della Gros (mercati all'ingrosso) sono sul tetto del capannone. Scenderanno solo stamattina, dopo che il gruppo Lombardini ha firmato una «dichiarazione di intenti» insieme a regione, comune, provincia. In attesa dell'incontro al ministero, l'azienda li metterà in cig (detta così sembra quasi una «vittoria») per un anno; poi la mobilità, ma con l'impegno a riservare loro una «corsia preferenziale» nel caso aprisse qualcosa da quelle parti.
Sempre oggi, ma a Fabriano, ci sarà l'assemblea nazionale dei lavoratori della Antonio Merloni, che chiedono «attenzione e impegno istituzionali» per risolvere gli enormi problemi occupazionali creatisi negli ultimi mesi. Alle 9,30 si vedranno nella piazza del comune, poi, in corteo, arriveranno al Pala Guerrieri, dove dalle 11 ci sarà l'assemblea.
Vivacissimi anche a Pomigliano d'Arco (Napoli), dove una ventina di lavoratori della Fiat è salita sul tetto - mentre nello stabilimento si svolgeva un corteo interno - per chiedere il rinnovo dei contratti a termine per i precari in scadenza tra dicembre e marzo (come da accordo sottoscritto tra azienda, governo e sindacati). Bloccate le catene di montaggio della 147 e della 159, dove comunque si lavora a singhiozzo, con periodi di cig più lunghi di quelli di produzione. Poi, nel pomeriggio, sono andati ad occupare la sede del comune di Pomigliano.