Con questa risposta il Capo Dipartimento Birritteri ha liquidato la questione della mobilità interna al Ministero della Giustizia.
Dopo l’accordo del 27 maggio 2007 in cui all’articolo 2, l’Amministrazione si era impegnata ad emanare interpelli almeno ogni anno e se cosi non fosse stato avrebbe analizzato con le OO.SS. le problematiche.
Dopo ben tre anni l’Amministrazione convoca i sindacati e si presenta con un cesto di aria fritta e l’unica cosa che ha saputo dirci:
gli interpelli non si possono fare finché non saranno pronte le nuove piante organiche degli uffici.
L’Amministrazione non ha saputo dire se le graduatorie del vecchio interpello potevano scalare; non ha saputo dire come risolvere la questione dei lavoratori stabilizzati ed assunti con riserva per quanto riguarda la sede di lavoro, non ha saputo dire nulla per quanto riguarda le applicazioni decennali di personale nonostante il limite fissato dall’accordo è sei mesi prorogabili ad un anno; applicazioni che continuano imperterrite in tutta Italia e molto spesso senza nessuna informativa alle OO.SS.
Silenzio assoluto anche sull’utilizzo del mezzo proprio, impedito dall’ultima manovra economica, per i lavoratori applicati in altra sede.
E dulcis in fondo l’Amministrazione ha comunicato il probabile avvio della mobilità intercompartimentale per colmare i buchi di organico che senza la preventiva emanazione dell’interpello rappresenteranno l’ulteriore penalizzazione dei lavoratori in servizio.
In conclusione un’informativa ferragostana che tenta goffamente a mantenere ancora la pace sociale tra lavoratori ed Amministrazione.
Dopo il pessimo contratto integrativo, la cui applicazione sta procurando confusione nelle cancellerie, per la mobilità nessuna risposta certa tranne che forse si sarebbe proceduto eccezionalmente a qualche interpello solo per qualche ufficio.
La R.d.B. P.I. ha richiesto con forza l’avvio immediato degli interpelli, stante l’incerta situazione politica che potrebbe riservare sorprese al vertice del ministero, e lo scorrimento immediato delle graduatorie del vecchio interpello per assegnare i posti non ancora occupati.
Il ritardo di tre anni nella pubblicazione del bando di interpello fa il paio con un contratto integrativo indecoroso e un accordo sul Fua vergognoso. E’ questa l’attenzione dell’Amministrazione e dei sindacati collaborazionisti ai problemi e alle esigenze del personale.
La ripresa del lavoro a settembre metterà ancora di più in evidenza le criticità di una situazione lavorativa volutamente lasciata allo sbando. I lavoratori sapranno come rispondere a questi signori e la RdB P.I. sarà al loro fianco.