Dopo oltre un mese dall’incontro con il Consorzio comunità Brianza e il Consorzio Desio Brianza, incontro in cui il primo aveva assunto l’impegno per la sottoscrizione di un accordo sull’utilizzo degli smartphone per il calcolo delle ore lavorate, Ccb latita e di bozze di documentio non si vede neanche l’ombra. È l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori che lo prevede, basta infatti la sola possibilità di un controllo a distanza dell’attività dei lavoratori a renderlo obbligatorio. L'uso degli smartphone consente infatti il controllo in remoto di tutta una serie di attività svolte tramite il telefonino. E il fatto che il consorzio abbia detto ai lavoratori (sono coinvolti oltre 100 dipendenti delle cooperative che fanno riferimento al Ccb e che effettuano servizi di assistenza di tipo domiciliare e scolastica) di disattivare i sistemi di geolocalizzazione non basta. In assenza di un accordo, l’Usb lavoro privato rilancia andando verso lo stato di agitazione. La prima azione messa in campo è la richiesta della sospensione dell’utilizzo dei telefonini (vedi allegato). Se Ccb invece proseguirà unilateralmente nel suo intento, si andrà verso la mobilitazione dei lavoratori con tutte le forme di lotta possibili e, se necessario, il ricorso agli strumenti di legge. Usb lo ribadisce: serve un accordo che unisca regole precise a tutela dei lavoratori e garantisca le esigenze organizzative delle cooperative. È il mandato che Usb ha ricevuto dall’ultima assemblea dove i lavoratori, all’unanimità, si sono espressi contro l’uso dei cellulari nel modo proposto dal Ccb. “I lavoratori, afferma Usb, vanno rispettati e garantiti, di precarietà e prepotenza unilaterale dei padroni ne abbiamo abbastanza ”.I lavoratori riceveranno da Usb una mail con allegata la lettera che il sindacato ha inviato al Consorzio. Usb chiede a tutti i lavoratori la piena partecipazione alle forme di lotta che saranno proclamate nei tempi e luoghi che saranno decisi in assemblea.
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