Si sta per chiudere un altro anno nel quale viene confermata la drammatica realtà delle morti sul lavoro: sono stati ben più di mille, rispettando la macabra media di quasi tre decessi al giorno.
Una strage non figlia del caso ma di precise scelte dii governi che continuano a chiudere gli occhi davanti ad una carenza “omicida” delle figure ispettive, che dovrebbero vigilare sui diversi aspetti della sicurezza sui luoghi di lavoro. Mentre non si fa nulla si fa per modificare la scellerata riforma renziana dell’ispettorato unico che, nel provare a raggruppare gli ispettori di Ispettorato del Lavoro, INAIL e INPS, ha creato la fantomatica figura dell’ispettore tuttologo, senza risolvere il problema ma aggravandolo.
Una tendenza confermata anche nel 2023 dai numeri della strage: sarà difficile da frenare se non si introdurrà il reato di omicidio sul lavoro come forma di deterrenza contro quei datori di lavoro non applicano o aggirano le norme di sicurezza, per aumentare ritmi produttivi e profitti.
Per tutte queste ragioni domattina 21 dicembre, dalle ore 10:30, presso la sede dell’Ispettorato del Lavoro di via Macchi a Milano, verrà organizzata un’iniziativa per ricordare la situazione drammatica e per richiamare il Governo e le altre istituzioni alle loro responsabilità.
L’iniziativa è organizzata dall’Unione Sindacale di Base che ha promosso un’iniziativa di legge popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul luogo di lavoro ( leggeomicidiosullavoro.it ) per la quale è in corso la raccolta delle 50.000 firme necessarie, insieme a Rifondazione Comunista e Potere al Popolo che condividono e sostengono attivamente la proposta.
USB Milano