LA "GRAVE SITUAZIONE della UMC di Frosinone" è quella di moltissime sedi della UMC !
Quello sopra era l'ordine del giorno della riunione convocata ieri dal Dirigente della UMC Roma e sezioni coordinate Lazio.
La riunione era stata così richiesta da CGIL CISL e UIL. Le prime due suddette sigle presenti alla riunione si sono espresse limitandosi a segnalare la criticità "madre" dell'Ufficio da cui nascono in sostanza le altre: la mancanza di risorse umane, dovuta (putroppo) ai pensionamenti non compensati, ma anche alla fuoriuscita obbligata del personale interessatohttp://infrastrutture.usb.it dalle attività giudiziarie in corso (e diremmo per fortuna qualora effettivamente colpevoli).
In un Ufficio con personale già limitato, ma con un carico cospicuo anche correlato alle attività commerciali, del settore dell'autotrasporto pesante, ecc., persino un paio di unità operative in meno possono mettere in seria difficoltà lo svolgimento dei compiti richiesti. Siamo a questo punto.
Ma al di la di aver individuato alcune misure immediate e probabilmente insufficienti a risolvere i problemi di Frosinone, (formazione, organizzazione) ciò che è emerso nel corso della riunione è invece lo spaccato di una situazione di assoluta criticita dell'intera Direzione Territoriale del Centro, in "caduta libera" a fronte dello stillicidio dovuto alla perdità di risorse anzi ancor più marcata in altre province della Direzione Territoriale del Centro (dalla Sardegna alla Toscana, alle Marche ed Abruzzo oltre che alle sedi del Lazio e della Capitale stessa.)
E non crediamo che la situazione nel resto di Italia sia certo rosea.
Quindi la riunione indetta dal Direttore UMC Roma e Lazio Ing. Paolo Amoroso ha visto la partecipazione del Direttore Generale della DGT Centro Ing. Marco Pittaluga il quale ha rilanciato alle organizzazioni sindacali la rappresentazione viva della gravissima situazione in atto.
L'alto dirigente ha informato il tavolo, con dati alla mano, di una situazione quasi fuori controllo con uffici che non riescono più ad ottemperare le attività richieste fuori sede o accumulano anche un ritardo di 13 mesi per poter effettuare le operazioni richieste dagli utenti (mentre il governo si preoccupa tanto delle 48 ore per licenziare il Furbetto del cartellino).
Ma è stato soprattutto manifestato il disagio da parte del dirigente generale poichè, nonostante le circostanziate segnalazioni e le relazioni puntuali , inoltrate da tempo agli organismi centrali della Motorizzazione, ma giocoforza mirati ad ottenere atti di indirizzo del vertice politico... è seguito e segue da parte di quest'ultimo un silenzio assordante.
Così, per ammissione della stessa Amministrazione, questa è la realtà: da un lato gli uffici sono "alla frutta" per carenza di personale, mentre gli organi di stampa soffiano sul fuoco, certamente orientati dagli interessi economici e di lobby, ma anche registrando la reale situazione e la sofferenza degli operatori del settore, dall'altro emerge la mancanza totale di interesse a fornire una risposta istituzionale del vertice politico. Riteniamo che non tutti i dirigenti pubblici sono disposti ad accompagnare la Pubblica Amministrazione verso tale lento e cupo dissolvimento.
Insomma mentre i rotocalchi a tiratura nazionale titolano "Ovunque in Italia gli Uffici della Motorizzazione Civile sono al collasso" il ministro Graziano del Rio, non fornisce nessuna risposta istituzionale ad una crisi dilagante del settore (come anche per i settori LLPP, ispettivi, di supporto, che navigano ormai al buio)
Una situazione che si aggrava, una riorganizzazione che non arriva, nessun accenno allo sblocco del turn over nel MIT, fermo al palo ad attendere da improbabili graduatorie della "Funzione Pubblica", l'arrivo di personale dalle province soppresse che probabilmente non arriverà mai o non dove serve.
L'ennesimo "facite ammuina" del trasferimento di città in città ai danni dei lavoratori distaccati della Campania come misura anticorruzione, racconta di un'Amministrazione senza bussola.
La USB inquadra da anni questa deriva entro un preciso disegno politico finalizzato al risparmio attraverso la rinuncia del controllo dello Stato sul territorio, cosa che sta provocando l'arretramento di secoli dello stato sociale, ma che in certi settori significa soprattutto rischio per la sicurezza dei cittadini.
Per questo l'azione di difesa del MIT non può che essere inquadrata entro le campagne di lotta dell'autunno della USB nel Pubblico Impiego come in tutto il mondo del lavoro. Basta propaganda.
E' ora che il ministro batta un colpo, si assuma la responsabilità di quanto accade nel MIT e ne dia riscontro.
Lotta, attivati nel tuo posto di lavoro, partecipa attraverso la USB Pubblico Impiego MIT
USB PUBBLICO IMPIEGO Ministero Infrastrutture e Trasporti.