Si è da poco conclusa la partecipatissima assemblea nazionale convocata dalla USB Pubblico Impiego INPS che potete rivedere sulla pagina Facebook del sindacato. Di seguito riportiamo le conclusioni finali fatte proprie in modo unitario dai partecipanti all’assemblea.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, riuniti nell’assemblea in videoconferenza convocata dalla USB Pubblico Impiego INPS per la giornata odierna, al termine di un partecipato confronto decidono di:
- proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale dell’INPS;
- denunciare il comportamento dell’amministrazione centrale, lesivo del rispetto dell’accordo sottoscritto a livello nazionale il 3 giugno del corrente anno e non rispettoso delle regole che governano le relazioni sindacali;
- ribadire la richiesta di ritiro del Messaggio Hermes N. 2561 del 23 giugno 2020 e degli altri ad esso collegati;
- invitare le RSU e le organizzazioni territoriali di tutte le sedi INPS a chiedere al datore di lavoro di visionare il DVR e il DUVRI aggiornati al rischio Covid e, nel caso di mancato aggiornamento di tali documenti, a chiedere la chiusura della sede segnalando immediatamente alla ASL di competenza tale carenza con richiesta di sopralluogo in sede per verificare gli strumenti di protezione e le misure adottate per il contenimento della diffusione del virus Covid-19;
- invitare le RSU e le organizzazioni sindacali territoriali a verificare il rispetto delle misure di tutela della salute e della sicurezza contenute nell’accordo nazionale del 3 giugno scorso e negli accordi territoriali;
- chiedere all’amministrazione centrale e territoriale di implementare l’utilizzo degli strumenti di comunicazione con i cittadini utenti alternativi allo sportello fisico in sede, almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria attualmente indicato al 31 luglio del corrente anno, ampliando al tempo stesso a livello nazionale la sperimentazione avviata dalla direzione di coordinamento metropolitano di Napoli;
- rifiutare l’apertura dello sportello fisico nelle sedi fino alla fine dell’emergenza sanitaria attualmente stabilita fino al 31 luglio prossimo;
- chiedere all’amministrazione centrale e territoriale di far accedere in sede esclusivamente il personale necessario all’espletamento delle attività indifferibili, che vanno ridefinite in un confronto sindacale, ricorrendo esclusivamente alla volontarietà dei lavoratori e nel rispetto delle tipologie di lavoratori fragili indicate alla lettera h) dell’accordo nazionale del 3 giugno;
- chiedere una particolare tutela per i CML in stretta osservanza ai contenuti del più volte citato accordo nazionale del 3 giugno e dell’allegato a tale accordo e degli accordi territoriali;
- chiedere la rimozione del direttore centrale organizzazione e comunicazione, in quanto la comunicazione esterna riferita alle ragioni dei ritardi nell’erogazione delle prestazioni Covid è risultata estremamente carente, come pure quella relativa agli strumenti di comunicazione con l’utenza alternativi allo sportello fisico, danneggiando l’immagine dell’Istituto e dei lavoratori, esponendo questi ultimi ad eventuali aggressioni verbali e fisiche nel momento in cui si decide di riaprire gli sportelli fisici in sede anche se per appuntamento;
- dare mandato alla USB di avviare le procedure di conciliazione per l’indizione di due ore di sciopero qualora l’amministrazione centrale non ritiri entro il prossimo 3 luglio il Messaggio Hermes N. 2561/2020 e quelli ad esso collegati e non convochi il tavolo del monitoraggio previsto dall’accordo del 3 giugno scorso.