I lavoratori INPS della Sede provinciale di Bologna delle gestioni privata e pubblica, riuniti nell’Assemblea indetta il 5 giugno dalla USB:
- respingono i tagli imposti all’INPS dalla Spending Review, dalla Riforma del Lavoro, dalla Legge di stabilità 2013, per un totale a regime di 533 milioni all’anno per sempre;
- denunciano il tentativo di decurtare 100 milioni dal Fondo relativo agli incentivi per la produttività;
- rifiutano l’attuazione di un processo di riorganizzazione deciso in modo unilaterale alla fine del 2008 e mai condiviso, che oggi diventa riferimento per l’integrazione con i soppressi enti INPDAP e ENPALS;
- reclamano il diritto ad una formazione utile, concreta e continua, che non deve tradursi nel passaggio diretto delle conoscenze tra lavoratori, il cosiddetto affiancamento, effettuato addirittura allo sportello, senza peraltro alcun riconoscimento formale dello svolgimento di tale attività;
- lanciano l’allarme sull’allestimento di trentaquattro sportelli informativi al piano terra della Sede, con probabili disagi e pericoli per la sicurezza di cittadini e dipendenti, legati non solo alla scarsezza delle vie di fuga ma anche alla riduzione del servizio di vigilanza.
Le lavoratrici e i lavoratori riuniti in Assemblea respingono il Contratto integrativo di ente 2012 e l’Accordo di programma 2013 per l’integrazione, dichiarandosi disponibili ad uno sciopero per la difesa delle funzioni dell’INPS, la riconquista di servizi per i cittadini, la salvaguardia della retribuzione e dell’incentivo, la rivendicazione di un inquadramento e di uno stipendio commisurati alle mansioni svolte.
Bologna, 5 giugno 2013
MOZIONE APPROVATA ALL’UNANIMITA’
Aderente
alla FSM