Alle ore 15 del 23 giugno, dopo un presidio durato oltre 6 ore, praticato all’ingresso dell’Assessorato della Regione Campania al Centro Direzionale, una rappresentanza della USB e del Movimento Infermieri Campani è stata ricevuta dal DOTT. Antonio Postiglione (Competente per la gestione ruolo del personale del servizio sanitario regionale, procedure concorsuali, applicazioni contrattuali e per la stabilizzazione precari LR 1/2008) Al termine dell’incontro è stato redatto e firmato un verbale con il quale il DOTT. Postiglione si è impegnato far rispettare in tutte le Aziende della Campania l'applicazione del Decreto n. 6 del 11.2.2016 a firma del Commissario Polimeni e si è impegnato altresì ad intervenire laddove vi siano aziende che procedessero ancora ad iniziare nuovi rapporti di lavoro somministrato. In questi ultimi anni, con la scusa del piano di rientro, è aumentato a dismisura l’utilizzo del lavoro interinale da parte delle aziende sanitarie pubbliche. Questo ha prodotto un intreccio di interessi poco chiari fra amministratori, sindacalisti e politici fatto di assunzioni clientelari ed altro. I costi sono aumentati, non diminuiti come dicono e l’assistenza, senza un protocollo formativo unificato è peggiorata in tutte le strutture. Ma ora si è arrivati all’assurdo. Mentre la Regione ha messo uno stop al lavoro interinale, le aziende e diversi sindacati chiedono proroghe od ampliamenti del lavoro interinale con la scusa dell’emergenza. Le aziende, in tutti i modi, tentano di non utilizzare l’istituto della mobilità degli infermieri da altre regioni o se indicono un avviso per incarichi a tempo determinato lo fanno in modo tale che le prove selettive siano le più lunghe possibili.
Si stimano siano oltre 1500 gli infermieri, gli OSS e altri operatori dell’assistenza di origine Campana, distribuiti nei vari Presidi Ospedalieri Nazionali, ai quali è negato l’Istituto della mobilità.
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