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- Trasp. pub. locale

Nessuna soluzione a breve per la crisi di liquidità del Trasporto Pubblico Locale Calabrese.

Cosenza,

La riunione tenutasi a Catanzaro nella sede dell’Assessorato Regionale ai Trasporti con la presenza dell’assessore al ramo on. Fedele, non ha prodotto nessun risultato concreto.


Permangono immutate quindi , le difficoltà economiche di Ferrovie della Calabria alle quali,purtroppo, si sta per aggiungere la crisi delle aziende associate Anav che, in una nota inviata alla Regione Calabria, ha comunicato che in assenza del pagamento dei corrispettivi e di tutte le altre spettanze vantate dalle proprie associate, le stesse saranno costrette a licenziare i propri dipendenti e quindi, a sospendere l’erogazione del servizio. Un doppio danno. Un attentato ai diritti delle famiglie e dei cittadini.


Una situazione, quella del TPL calabrese, che è diventata una vera emergenza sociale considerato che oramai, da oltre una settimana, Ferrovie della Calabria non garantisce il servizio a circa il 50% dei cittadini calabresi i quali purtroppo pagano dazio, comunica l’assessorato, a causa del mancato trasferimento di 64 mln di euro da parte del Governo centrale alla Regione Calabria e per l’assurda regola della inviolabilità del Patto di stabilità non modificabile neanche di fronte ad una emergenza sociale conclamata, ma anche per la scarsa sensibilità di chi governa e non vuole assumersi la responsabilità politica di trovare le risposte magari anche derogando al famoso Patto di stabilità per questi servizi essenziali, diciamo noi.


Su questa vicenda rimaniamo negativamente colpiti dal silenzio dei sindaci dei territori interessati ai servizi, delle associazioni dei cittadini, che hanno puntato il dito solo verso le lavoratrici e i lavoratori additandoli, ingiustamente, come responsabili delle carenze del servizio e dei disagi da esse derivati.


Noi crediamo invece, che debbano farsi sentire e unirsi insieme alle associazioni degli studenti, ai movimenti giovanili e ai lavoratori del settore per pretendere la certezza del servizio in quando “Diritto Sociale”, considerato che per le famiglie esso rappresenta l’unico strumento che garantisce la possibilità di accedere ad altri diritti: salute, scuola, lavoro, ambiente, altrimenti negati per l’impossibilità a sostenere i costi economici del trasporto privato.


Un’emergenza che in alcuni territori va ad aggiungersi ad altre emergenze come nel caso del comprensorio del pollino colpito dal sisma e in particolare nel comune di Mormanno, dove la FdC è il solo vettore esercente servizio pubblico. Una situazione quest’ultima, che merita certamente una valutazione diversa rispetto ai vincoli di bilancio e quant’altro.


E’ come dire che pur avendo l’acqua, il Governo nazionale, la BCE, l’Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale, hanno deciso di farci morire di sete.


Nella riunione inoltre, si è avuto modo di constatare come da parte delle istituzioni locali, a netto di alcuni impegni già assunti e confermati in ordine all’acquisizione da parte della Regione Calabria di FdC, così come previsto anche dal DL 134/2012 e di un finanziamento d’urgenza di 500.000 euro a favore delle FdC per acquisto gasolio, nessuna risposta è arrivata sul fronte salariale se non l’impegno che entro giorno 11 novembre alle società esercenti sanno liquidati 11 mln di €. Pari al 35% dell’intero valore del Contratto di servizio come anticipo sulla trimestralità ottobre/dicembre riguardanti il servizio su gomma.


Mentre per la trimestralità scaduta il 31 settembre afferente il servizio ferroviario esercito da FdC, pari a oltre 7 mln di euro, si dovrà attendere l’arrivo dei 64 mln di euro che il Governo nazionale dovrebbe trasferire a breve.


In sostanza una situazione drammatica che la politica non solo non riesce a governare, ma che conferma come essa sia supina e che si è, di fatto, arresa alle logiche del bilancio matematico fregandosene delle esigenze e dei diritti delle lavoratrici dei lavoratori e dei cittadini ai quali dovrebbe essere garantito il diritto alla mobilità.