L’8 maggio 2023 la direzione aziendale di Network Contacts srl ha comunicato ai propri dipendenti la volontà di dare corso ad un cd “piano di azioni correttive”, approvato dal Consiglio di Amministrazione, consistente in una riorganizzazione produttiva incentrata sulla realizzazione di poli monotematici in ciascuna unità locale della società (polo Telco a Palermo, polo Energy a Taranto, polo Banking a Milano, etc...), con il conseguente trasferimento nelle città in cui sarà costituito il relativo centro specialistico delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente in forza presso la sede di Molfetta, in funzione dell'attività a cui ciascuno è adibito.
A tal fine, la società ha già recapitato circa 150 lettere di trasferimento nella sede aziendale di Palermo ai lavoratori e alle lavoratrici impiegati a Molfetta nella commessa Wind3, già in regime di FIS per riduzione dei volumi di attività, con decorrenza dal 05 Giugno p.v. Tale iniziativa aziendale è avvenuta, con significativo tempismo, all'indomani del tentativo fallito di stringere un nuovo accordo sindacale, caratterizzato dal drastico taglio della retribuzione e dei diritti e basato su una ridotta maturazione del TFR, della tredicesima mensilità, dei permessi orari, sul congelamento degli scatti di anzianità, sulla cancellazione delle maggiorazioni previste per il lavoro supplementare e straordinario, sulla riduzione delle tutele in caso di malattia breve, che rinnovasse il regime derogatorio di cui l'azienda ha già beneficiato nel triennio 2020/2022 (risparmiando circa 14 mln di euro) con l'avvallo di Cgil, Cisl, Uil e a tutto danno delle lavoratrici e dei lavoratori di Molfetta.
Non vi è, inoltre, da parte della società alcuna ragionevole argomentazione che spieghi come il trasferimento di centinaia di lavoratori da una sede all'altra (talune, peraltro, prive delle dotazioni strumentali e della capacità necessaria per poterli accogliere) possa determinare il superamento delle asserite difficoltà economico – finanziarie o perché tale progetto di efficientamento produttivo non possa essere realizzato in ambito virtuale con il ricorso al lavoro da remoto, che costituisce tutt'oggi la modalità prevalente di svolgimento della prestazione lavorativa.
Si tratta, con ogni evidenza, di un “ricatto” posto in essere dalla società per esasperare la trattativa sindacale e orientarla a suo vantaggio, per intimorire le lavoratrici e i lavoratori e scaricare interamente sulle loro spalle il rischio d'impresa, salvaguardando invece un bilancio che prevede milioni di euro di spese in consulenze, compensi a professionisti e amministratori. Una società peraltro non nuova a queste strategie.
Basti ricordare l'annuncio aziendale di un taglio del 30% dell'orario di lavoro e del reddito di tutti i 450 dipendenti della sede di Taranto durante la procedura di clausola sociale per il cambio di appalto del call center di Enel Energia, poi scongiurato grazie alla risposta organizzata di quelle lavoratrici e lavoratori che chiesero già allora, per il tramite della scrivente organizzazione sindacale, l'intervento di codesto Comitato di crisi. Un tentativo, quello in questione, che testimonia una volta di più la cifra distintiva della competizione ingaggiata da Network Contacts con i concorrenti di mercato nello spietato sistema degli appalti: offerte al ribasso da compensare imponendo sacrifici e rinunce ai lavoratori.
Tutt'oggi le lavoratrici e i lavoratori della sede di Taranto di Network Contacts sono impegnati in una dura mobilitazione per il ripristino del diritto ad un'organizzazione del lavoro dignitosa, che consenta la conciliazione dei tempi di vita legalmente tutelata nel rapporto di lavoro part-time, per l'applicazione delle maggiorazioni per lavoro festivo previste da CCNL e oggi negate dall'azienda e per investimenti sulla sicurezza del luogo di lavoro, del tutto inidoneo a candidarsi a Polo specialistico del comparto Energy e ad accogliere lavoratori provenienti da altre sedi.
In questo quadro, si prospetta un nuovo fronte di crisi nel complicato contesto socio-economico del territorio di Molfetta che potrebbe a breve estendersi anche ad altre realtà pugliesi dove Network Contacts ha sede. Centinaia di lavoratori e lavoratrici, prigionieri già da anni di un lavoro povero, fatto di bassi salari, poche ore di lavoro e precarietà contrattuale, rischiano un ulteriore peggioramento delle proprie condizioni di vita, a causa delle concreta possibilità di dover o rinunciare al proprio lavoro in conseguenza del trasferimento disposto a centinaia di chilometri da casa o accettare ancora una volta una netta riduzione della propria retribuzione e un abbassamento delle tutele legali e contrattuali per continuare ad avere un lavoro.
Alla luce di quanto sopra, la scrivente organizzazione sindacale richiede a codesto Comitato la convocazione di un incontro urgente, finalizzato alla salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti economici e normativi di tutte le lavoratrici e dei lavoratori di Network Contacts srl.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato Puglia
Francesco Marchese