Si è svolta ieri, 15 settembre 2022, presso il Tribunale di Taranto la prima udienza per il licenziamento di Ines Marino, la lavoratrice cinicamente messa alla porta il giorno della Vigilia di Natale con l'unica colpa di aver aderito al sindacato e rivendicato i suoi diritti e quelli dei suoi colleghi, calpestati per oltre 10 anni dalla Nial Mail srl, l'azienda che tutt'oggi opera per il Comune di Taranto nel recapito delle sanzioni amministrative e degli atti giudiziari.
Come da prassi, il giudice ha invitato le parti in causa a trovare un'intesa, rinviando la discussione di merito al 13 ottobre. Proveremo a percorrere anche questa strada, accogliendo l'invito del giudice, con la consapevolezza che l'unica soluzione possibile consiste nel restituire dignità ad una lavoratrice sfruttata per anni e poi pretestuosamente licenziata per intimorire tutti i suoi compagni e scoraggiarli dal continuare a rivendicare diritti e tutele.
In questa vicenda è ormai assordante il silenzio di Palazzo di Città e della reinsediata amministrazione Melucci che, nonostante sia in possesso da tempo di tutte le denunce e gli accertamenti circa la precarietà, le violazioni di legge e contratto messe in atto dalla Nial Mail srl, non ha ancora speso una sola parola pubblica di sostegno in favore della lavoratrice licenziata e di attenzione in favore di tutti gli altri che continuano a svolgere la loro funzione di messi notificatori, incaricati di pubblico servizio per conto del Comune di Taranto, subendo tutt'oggi ritorsioni e vessazioni per aver chiesto il rispetto dei loro diritti, sottopagati e senza condizioni di sicurezza lavorativa.
Il tempo è purtroppo scaduto e, stando così le cose, ci sembra difficile riconoscere al Comune di Taranto quella funzione che ci saremmo aspettati di garante dell’interesse pubblico e delle risorse dei contribuenti, tutt’oggi affidate a predatori del mercato abituati ad operare sfruttando i lavoratori e violando le norme.
Francesco Marchese
USB Lavoro Privato Taranto