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Economia e Finanze: Tesoro NEWS dal Territorio Ministero

Niente che ci sorprenda o ci colpisca: questa è la democrazia dei Normalizzatori

Roma,

Siamo alle solite. Chi teme di dare alla RSU il protagonismo che merita? Certamente gli utili sindacati Cgil, Cisl, Uil che, in quel di Salerno, convocati per contrattare il FRD di sede della RTS, hanno firmato ciò che l’Amministrazione ha loro proposto/imposto dando così per esaurito il loro compito e sollevando tutti dal calvario del serrato confronto con tutte le altre parti sociali.

Riceviamo per tale ragione e, condividendo, pubblichiamo la nota della maggioranza dei componenti RSU della RTS-Salerno che denunciano il grave comportamento tenuto dalla parte pubblica.

I fatti: sulla proposta RSU, nel corso delle ben 3 riunioni convocate, la Direzione ha sempre dovuto registrare “il maggior consenso possibile” e, nel caso in specie, anche la maggioranza assoluta dei soggetti sindacali presenti al tavolo (5 degli 8). Il Dirigente Luigi Apicella ha deciso di firmare un accordo con sole tre OO.SS. (CGILCISLUIL), ritenendo “irricevibile” la proposta RSU sostenuta a maggioranza dei presenti al tavolo e sebbene di mediazione rispetto a quelle da lui stesso sottoscritte in anni passati. La pedissequa volontà del Dott. Apicella nel voler firmare “esclusivamente” un accordo “fotocopia” dell’accordo nazionale FRD 80%, ha quindi trovato sponda in una minoranza e senza l’avvallo della RSU! Un "accordicchio" che deve ora superare il giudizio dell’Organo di controllo. Accordo al quale il Dirigente si è rifiutato di allegare le note della RSU e delle OO.SS. contrarie ovvero USB ed altre 3.

Nel mentre, assistiamo alle dichiarazioni di coloro che sono sempre e comunque tonitruanti nella forma e proni e acquiescenti nella sostanza. Circola, infatti, in queste ore un comunicato unitario di CGILCISLUIL che spiega come con un atto di responsabilità abbiano di fatto accettato che i soldi delle lavoratrici e dei lavoratori vengano distribuiti a piacimento del Direttore. Perché, scopriamo, la contrattazione decentrata è subordinata a “criteri di adeguamento” rispetto a quanto previsto dall’accordo nazionale possibili solo in presenza di documentate rilevanti attività di servizio, idonee alla variazione della scala parametrale, recepite in ordini di servizio adottati nel periodo di riferimento. Sappiamo bene che il CCNL prevede di destinare alla contrattazione decentrata almeno il 20% delle risorse FRD ma, volendo fare una provocazione, ci viene da dire che se poi si deve rinunciare alla funzione che il Contratto intendeva riconoscere alla contrattazione di Sede allora tanto vale fare un accordo unico a livello nazionale distribuendo il 100% del Fondo. Non si creano ritardi per la raccolta di tutti gli accordi delle diverse sedi e veramente si paga più celermente!

USB ribadisce la necessità che tutti i lavoratori possano vedere riconosciuto il loro diritto ad adeguare la redistribuzione del salario accessorio secondo parametri e criteri che rispecchino maggiormente le dinamiche organizzative dell’ufficio.

USB si rifiuta di relegare la RSU a tavoli di contrattazione dove si contratta poco... o meglio niente!

USB condanna chi delegittimando l’unica parte sindacale eletta direttamente dai lavoratori e dalle lavoratrici dimostra, ancora una volta, che le RSU servono per certe OO.SS. solo a portare voti ai fini della loro rappresentatività e della spartizione delle agibilità che ne conseguono. Ci auguriamo che lavoratrici e lavoratori si ricordino di tutto questo, soprattutto quando saranno chiamati a candidarsi nella prossima tornata elettorale.

USB PI MEF

 

PUBBLICHIAMO

 NOTA DELLA QUOTA DI MAGGIORANZA RSU RTS-SA

Ieri si è svolto il terzo e ultimo incontro sindacale relativo alla sottoscrizione dell’accordo decentrato del FRD 2022 (Performance di Sede) per la RTS di Salerno.

Il Dirigente, quale parte pubblica, in tutti gli incontri tenutosi (19/06/2024- 03/07/2024-22/07/2024), nonostante fosse stato richiesto da tutti i partecipanti al tavolo delle trattative, si è sempre rifiutato di redigere un verbale che illustrasse chiaramente le posizioni di tutte le parti sindacali adducendo come fonte un parere ARAN che riteneva “non obbligatoria” la stesura del verbale stesso.

Nello stesso parere ARAN è sottolineato “come il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra enti e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti”; dalla narrazione della vicenda appare chiaro come questo parere sia stato introdotto “ ad uso e consumo” di una censura trasversale rispetto a soluzioni o piattaforme alternative alla proposta dell’amministrazione.

Il Dr. Apicella, infatti, ha ritenuto in tutti e tre gli incontri di proporre l’applicazione dei criteri stabiliti in sede di accordo nazionale (80%) definendo di contro la proposta RSU (a maggioranza) “irricevibile”, pur essendo stata condivisa dalla maggioranza del tavolo negoziale (quattro sigle sindacali su sette presenti).

Non soddisfatto del diniego palese in tutti gli incontri il Dirigente si è premurato di intercedere presso la RSU allo scopo di illuminarla sulla via di Damasco con relativo appoggio verso la proposta dell’Amministrazione aggiungendo anche che le assemblee del personale, eventualmente indette allo scopo del confronto, fossero totalmente inutili in quanto “il personale porta avanti le sue istanze”; in buona sostanza la volontà dei lavoratori, qualunque essa sia, è degna di attenzione solamente se totalmente coincidente con quella del datore di lavoro.

Al termine di questa travagliata via Crucis l’accordo è stato sottoscritto con la minoranza presente al tavolo negoziale senza la firma della RSU e delle altre quattro sigle sindacali, con gli stessi criteri individuati per la liquidazione dell’80%; in sede di sottoscrizione è stato impedito ai soggetti sindacali non firmatari di allegare note che, in assenza di verbalizzazione , rappresentavano l’unico mezzo a disposizione per argomentare e sostenere le proposte alternative a quella dell’amministrazione.

Siamo stati testimoni di un atteggiamento sprezzante ed autoritario da parte dell’Amministrazione che in definitiva non ha voluto riconoscere le legittime posizioni della RSU (che ricordiamo essere l’unica parte sindacale votata direttamente dal personale) eludendo clamorosamente, allo stesso tempo, il principio del “maggior consenso possibile” architrave fondamentale nelle contrattazioni di ogni livello.

Non ci saremmo meravigliati se ad un certo punto del confronto la parte pubblica si fosse alzata in piedi e, con la testa alta e mano appoggiata sul fianco, avesse affermato: “sono responsabile solo verso l’Amministrazione e la storia” come un novello caudillo del MEF.

Questo atteggiamento reiterato durante tutto l’arco della contrattazione, che va oltre la normale dialettica sindacale, dimostra protervia e sprezzo del ruolo, delle prerogative e delle funzioni della RSU; abbiamo assistito ad un delitto perfetto! A cadere sotto i colpi dei NIET di sovietica memoria i diritti dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

La ciliegina sulla torta di questa situazione Kafkiana risiede nella dichiarazione del Direttore, durante l’ultimo incontro, che, sollecitato da un’organizzazione sindacale circa il modus operandi a questo punto recepito della non redazione del verbale, ha candidamente affermato che “dipende dalle circostanze”. Ma come?? Il caposaldo della contrattazione FRD 2022 miseramente disconosciuto.

E di grazia quali sarebbero le circostanze…. Il tempo meteorologico?? L’orario della riunione?? L’umore della parte pubblica?? Le scarpe che indossano i membri della RSU??

Se tutto questo non fosse terribilmente pericoloso ci scapperebbe una bella risata ma purtroppo il messaggio recondito di quella risposta è fin troppo chiaro “il verbale si redige solo se mi conviene farlo” in barba ad ogni più elementare principio di democrazia; la coerenza questa sconosciuta…

Apprendiamo, con molto stupore, di note trionfalistiche dei soggetti sindacali firmatari dell’accordo che hanno ridotto tutto a una questione “tecnica”; cari colleghi sindacalisti sull’altare dell’accordo del 20% in una RTS di periferia avete sacrificato le più elementari prerogative sindacali!

Prendiamo atto che la condizione imprescindibile per la variazione della scala di parametrazione risiede nella presenza di fantomatici “ordini di servizio attestanti una maggiore attività” e invitiamo tutti i colleghi, senza distinzione di area o profilo, a riflettere prima di dare disponibilità per compiti e funzioni che vanno oltre le proprie competenze specifiche in quanto da quanto abbiamo appreso ieri mattina sarete cornuti e mazziati.

In sede di contrattazione il Dr. Apicella ha altresì sostenuto che la parametrazione indicata nell’accordo per l’80% rispecchiasse in maniera fedele la responsabilità in capo al personale di area funzionari ex 3F4 -3 F7; tale improvvisa amnesia sorprende non poco in quanto nel 2022 su quattro capi servizio uno era di posizione inferiore alla ex 3F4 (nel 2024 sono addirittura due su quattro) in aggiunta agli allora Capi processo investiti di responsabilità specifica e di tutti i funzionari ex 3F1-3F3 ; si deduce che nella logica del dirigente esistono funzionari di serie A e di serie B considerati tali esclusivamente per la posizione economica occupata e non certamente per il lavoro effettivamente svolto.

“E qui comando io e questa casa mia” cantava la Cinquetti nel 1972… siamo nel 2024 e questa, se permette Dr. Apicella, è anche casa nostra!!

La RSU di maggioranza

(Franciullo - Matricardi-Oliviero)

 

N.B. Alla presente si allega proposta della RSU del 22/07/2024.