Migliaia di lavoratrici e lavoratori, sia pubblici che privati, si sono dati appuntamento questa mattina a Roma per la manifestazione indetta dall’Unione Sindacale di Base contro la spending review e le politiche sul lavoro annunciate dal governo Renzi.
In tanti, arrivati nella capitale anche utilizzando ferie e permessi, per dire no “Al grande imbroglio”: misure che con una mano assegnano una mancia e con l’altra tolgono ben più del poco concesso. Hanno protestato prima sotto Palazzo Vidoni, sede del ministero della Funzione Pubblica, simbolicamente chiusi dentro alle “gabbie della spending review”, che taglia servizi, vende il patrimonio pubblico; privatizza le aziende che gestiscono beni comuni, come le partecipate di trasporti, igiene ambientale e servizi alla persona.
Consistente la presenza dei lavoratori della P.A. contro il continuo pesante attacco al Pubblico Impiego, fatto di blocco dei contratti, di decine di migliaia di dipendenti in mobilità, di chiusure e accorpamenti di uffici: dai lavoratori dei Ministeri a quelli degli Enti locali; della Scuola e della Sanità, dei Vigili del Fuoco e della Ricerca, insieme agli ex Lsu ATA delle pulizie, i tranvieri, i ferrovieri e i dipendenti delle partecipate.
Dietro alla musica suonata dalla banda dei Vigili del Fuoco – anche questa in via di smantellamento – i lavoratori hanno dato vita ad un corteo, che ha bloccato le vie del centro per raggiungere piazza di Monte Citorio.
“Questa di oggi è la prima risposta contro il ‘pacchetto Renzi’ che respingiamo in blocco - ha dichiarato nel corso del corteo Massimo Betti, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – e se la spending review andrà avanti non escludiamo lo sciopero generale”, ha concluso il dirigente USB.
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