No alla cancellazione dei posti da educatrici
per le insegnanti di religione del Vaticano
LA DELIBERA 53 VA RITIRATA
Alla faccia della trasparenza, con la Delibera 53 del 7 aprile 2017, la Giunta Raggi decide in modo unilaterale senza consultazione sindacale (o qualcuno sapeva ed ha taciuto) di cancellare in dotazione organica 50 posti da educatrice per riservare 50 posti alle insegnanti di religione del Vaticano. La scelta unilaterale della Giunta viene calata dall'alto, l'ennesima nel tempo e che non ha discontinuità con le politiche del passato. Siamo a dir poco allibiti che tale procedura sia avvenuta nel silenzio più totale, senza essersi mai confrontati su di un tavolo di trattativa e giustificando tale atto asserendo di aver informato il 31 gennaio le organizzazioni sindacali.
USB non è stata mai informata di modifiche alla dotazione organica per istituire il profilo di insegnante della religione. Non si ha certezza se la nota citata nella delibera sia stata mai recapita alle sigle rappresentative (CGIL, CISL, UIL, CSA e DICCAP) e al coordinatore della RSU. Se fosse arrivata avrebbero dovuto mettere a conoscenza tutte e tutti della sozzura che si sarebbe realizzata da lì a poco.
Da sempre siamo decise e determinate nel difendere la qualità della nostra professione e ci opponiamo fermamente ad ogni taglio o riduzione del personale educativo nei Nidi comunali.
L’utilizzo delle insegnanti di Religione viene stabilita dai Patti Lateranensi del 1929, firmati da Mussolini con lo Stato del Vaticano, in cui si riconosce il Cattolicesimo come religione di Stato. Patti che tra le tante cose permettono alla chiesa l'esenzione delle tasse allo Stato italiano e negli ultimi anni il mancato pagamento dell'IMU.
Come educatrici e insegnanti, da sempre riflettiamo e ci confrontiamo sul valore pedagogico dell'insegnamento religioso o della storia delle religioni alle bambine e bambini dello 0/6. L'aumento dell'esenzione dall'insegnamento religioso, dovuto alla presenza di bambini di diversi credi religiosi, è amplificato il più delle volte dal fatto che la scuola pubblica non riesce a mettere in campo valide alternative. Appare, appunto, ancor più fuori luogo e del tutto ingiustificato che si proceda all’inserimento del profilo di insegnanti di religione, basato su una legge del governo fascista e che prevede l’ingresso a tempo indeterminato di personale non scelto sulla base di una selezione effettuata da Roma Capitale ma sulle indicazioni del vicariato.
Le lavoratrici del settore educativo e scolastico di USB e tutta l’organizzazione sindacale respingono e rispediscono al mittente la delibera 53 e ne chiedono l’immediato ritiro e cancellazione.
Noi non fermeremo il nostro impegno quotidiano, nel migliorare la qualità dell'offerta pedagogica nei Nidi e nelle Scuole dell'Infanzia con l'elaborazione di proposte e documenti, in cui chiediamo il potenziamento degli organici e l'aumento d'investimenti, per uscire dalle attuali criticità.
Oggi più che mai crediamo che il segnale di cambiamento passi anche da atti che vanno in controtendenza con il passato e se necessario arrivino alla disobbedienza civile. Non applicare e non dar seguito ad una legge scaturita dalla firma di Mussolini avrebbe dato un’idea che cambiare è possibile, appellarsi invece a tecnicismi burocratici appare degno del peggior passato che abbiamo alle spalle.
CHIEDIAMO, infine, il ritiro immediato della delibera 53 e un incontro urgente con la Sindaca Raggi e l'Assessora Baldassarre per comprendere quale direzione si voglia seguire realmente per i servizi all’infanzia della nostra città, se si vuole essere al servizio dei cittadini oppure se si vuole stare sotto scacco del Vaticano.
Come USB utilizzeremo tutti i mezzi legali e di protesta per ottenere il ritiro e l’annullamento della Delibera 53 del 2017.
Usb P.I. Roma Capitale