Il cosiddetto "piano di pace" proposto dall'amministrazione statunitense a Israele e che si vorrebbe imporre al popolo palestinese è una vera e propria trappola, che intende mettere la parola "fine" alla causa di libertà e indipendenza dei legittimi abitanti della Palestina storica.
I termini dell'accordo parlano chiaro: Israele potrà annettersi formalmente gran parte delle terre della Cisgiordania, lasciando ai palestinesi una serie di territori circondati dal muro e collegati da tunnel sotterranei e poche strade super controllate. Divieto di costruire una propria forza di difesa, divieto di avere un proprio aeroporto, no fly zone sui bantustan dove le popolazioni palestinesi saranno de facto imprigionate, allontanamento da Gerusalemme di ogni potere costituito palestinese e formalizzazione della città come capitale di Israele, annessione da parte dell'entità sionista della valle del Giordano. Infine, la proposta di blocco per 4 anni della costruzione di nuovi insediamenti coloniali sionisti.
Questo e' lo "Stato Palestinese" che Trump intende imporre ai palestinesi con il suo accordo del secolo!
In cambio di questa immensa prigione a cielo aperto, la promessa di 50 miliardi di dollari, distribuiti ai palestinesi e agli Stati arabi circostanti -che dovranno cogestire la prigionia con i sionisti - senza specificare neppure chi metterà a disposizione questa cifra.
Oltre alla beffa la truffa, che sta nelle ultime due proposte: il blocco della costruzione degli insediamenti e la formalizzazione dello "Stato" palestinese. I coloni sionisti, parte costituente e fondamentale del governo Netanyahu non accetteranno mai ne l'una, né l'altra. Per cui il rifiuto palestinese sarà utilizzato per procedere unilateralmente nella realizzazione delle sole parti del piano utili a Israele, evitando così una crisi di governo per un esecutivo scosso profondamente dalle ruberie dell'attuale reggente, Benyamin Netanyahu
La "giornata della rabbia" promossa dalle organizzazioni politiche e sociali che rappresentano oggi tutto il popolo palestinese e' la prima, legittima risposta a chi intende distruggere definitivamente ogni possibilità di emancipazione per un popolo martoriato da oltre 70 anni di feroce occupazione coloniale.
L'Unione Sindacale di Base, nel rigettare con sdegno questo ulteriore attacco al popolo palestinese, chiama le proprie strutture territoriali a mobilitarsi al fianco del popolo palestinese, promuovendo o partecipando a tutte le iniziative che nei prossimi giorni e mesi saranno promosse in tutto il paese.
Vita, terra, libertà per il popolo palestinese!
USB DIPARTIMENTO INTERNAZIONALE
Aderente
alla FSM