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Inps

NO alle prove a quiz e alle pagelline per i passaggi verticali in deroga

Nazionale,

NO ALLE PROVE A QUIZ E ALLE PAGELLINE

PER I PASSAGGI VERTICALI IN DEROGA

(08/23)  In previsione della trattativa prevista per oggi – mercoledì 22 febbraio – alle 15, alle 18:38 di ieri l’Amministrazione ha trasmesso ai sindacati una bozza di documento relativo ai passaggi verticali in deroga al possesso del titolo di studio.

Diciamo subito chiaramente che il documento è irricevibile, almeno nella parte in cui tra i criteri per formare le graduatorie vengono inserite le prove scritte e le pagelle.

La ratio della norma è quella di procedere ad una ricognizione delle mansioni di fatto svolte negli anni e a procedere al corretto inquadramento, senza prove pratiche né pagelline. Altri enti del comparto hanno già proceduto o stanno procedendo. Le graduatorie si facciano sulla base di anzianità e titolo di studio, lasciando perdere i quiz per valutare la professionalità. Sarebbe peraltro una beffa per chi è stato già idoneo oltre 10 anni fa. Non è comunque accettabile che qualcuno possa essere escluso per una prova non superata, per un brutto voto in pagella o per un eventuale forzata assenza nel giorno della prova.

L’Inps si conferma Amministrazione “matrigna” verso i propri lavoratori e verso i mansionisti in particolari. Oltre a trascinare regolarmente fino in cassazione i ricorsi per mansioni superiori, oltre a negare l’inquadramento in B a 32 vincitori di concorso, si mette adesso a porre ostacoli all’applicazione di uno strumento che potrebbe finalmente, anche se tardivamente e non completamente, risolvere il problema.

Certo è una bozza ma si parte malissimo, non avendo rispetto per questi lavoratori per tutto quello che hanno dato e stanno dando. E’ grazie al loro apporto (o sarebbe meglio dire sfruttamento) che la funzionalità dei servizi dell’INPS è stata assicurata fino ad adesso.

Ricordiamo che il presidente Tridico, all’inizio del suo mandato, dichiarò obiettivo strategico la risoluzione del problema del mansionismo. Vogliamo pensare che non sia stato informato di questa presa di posizione della tecno struttura e comunque USB chiede la sua presenza al tavolo di oggi.

In caso contrario, la sua responsabilità sarà pesantissima.

Prima erano le varie norme a bloccare i passaggi di area; oggi, con il nuovo CCNL, grazie alla norma di prima applicazione, è all’INPS che si decide il futuro di questi lavoratori. Basta prese in giro.