Da decenni la lotta di USB (prima RdB) contro il precariato ha dovuto fare i conti anche con chi regalava paliativi e falsi cotillon al personale precario. Così mentre noi chiedevamo sanatorie, la CGIL e coordinamenti etero diretti chiedevano ‘contratto tipo’ e organizzavano i precari nel NIDIL, una sigla volta solo a legittimare il lavoro nero dei contratti atipici a tutto favore dei datori di lavoro. E così vennero bislacche interpretazioni della Legge 296 o meri recuperi salariali di pochi euro quando l’esigenza era trasformare tutti i lavoratori subordinati.
Ricordiamo le ‘lotte’ (sempre semplici petizioni e raccolte firme) per ottenere i buoni pasto o forme di riconoscimento ‘limitate’ (assicurazioni o polizze sanitarie) a lavoratori che non sbarcavano il lunario, oppure proclami per inserire nel contratto nazionale il riconoscimento dell’anzianità di servizio atipica e di falsa formazione, quando poi la gente veniva mandata via da Brunetta.
Ora osserviamo la semplice, improponibile riproposizione di questi teatrini. La FCL scende in campo per allargare la ‘nuova’ disoccupazione del job act anche ai dottorandi e agli assegni di ricerca. Magari per ‘recuperare’ qualche soldo per personale che continua (di solito) a lavorare nei laboratori anche non pagata.
E’ QUESTA UNA BATTAGLIA PRIORITARIA PER IL PRECARIATO?
OPPURE E’ UN BEL SIMULACRO CON CUI ‘COPRIRE’ IL VUOTO CHE ORMAI CONTRADDISTINGUE LA CGIL SUL PRECARIATO?
Noi crediamo che ottenere il sussidio per lavoratori sfruttati con falsi contratti atipici o di formazione li indebolisca dandogli anche un falso segnale: un riconoscimento effimero o comunque un ‘ammortizzatore’ che non attacca alle viscere il vero problema: la precarietà!
PER QUESTO NON SOLO USB NON APPOGGERA’ LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME, ANZI RILANCIAMO I RICORSI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA SUBORDINAZIONE PER SMASCHERARE IL LAVORO NERO CHE C’E’ DIETRO A QUESTI FALSI CONTRATTI, L’ELUSIONE CONTRIBUTIVA, LO SFRUTTAMENTO E LA RICATTABILITA’
NON ESISTE ALTRA LOTTA CHE QUELLA DELLA STABILIZZAZIONE. SOLO COSì SI EVITA LA ‘DISOCCUPAZIONE’, SOLO COSI SI AIUTA IL PAESE A NON PERDERE PROFESSIONALITA’ E A SALVARE LA RICERCA PUBBLICA!
NOI LA DISOCCUPAZIONE NON LA CHIEDIAMO! LA CANCELLIAMO!