(18/22) Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha nominato Vincenzo Caridi nuovo direttore generale dell’INPS per i prossimi cinque anni. Già direttore centrale della tecnologia, informatica e innovazione dell’Istituto, speriamo che con la nomina di Caridi alla guida della Tecnostruttura si superi definitivamente il trauma vissuto dal personale INPDAP al momento della soppressione dell’ente e del passaggio all’INPS, aprendo una nuova stagione in cui nessuno si senta ex di qualcosa ma tutti parte di un unico ente che è pilastro fondamentale del Welfare pubblico. Vedremo se il nuovo direttore generale saprà innanzitutto ricomporre le profonde fratture all’interno della dirigenza dell’Istituto, determinate da scelte organizzative a volte discutibili sul piano professionale e in alcuni casi dettate da spirito vendicativo.
Al direttore generale chiediamo discontinuità con il passato, a partire da relazioni sindacali che siano forma e sostanza e non burocratico obbligo da assolvere svogliatamente e con fastidio. La macchina organizzativa dell’Istituto è molto complessa ed avere un dirigente interno a guidarla è certamente un vantaggio, tuttavia non si pensi di governare i processi di cambiamento senza la condivisione dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali.
L’aver imposto le schede di valutazione individuale e l’utilizzo vessatorio che ne ha fatto una parte della dirigenza, l’ambiguità dimostrata nelle indicazioni per l’utilizzo dello smart working nella fase emergenziale ancora in corso e nella gestione delle disposizioni che riguardano l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, la pervicacia nell’attuare una revisione organizzativa inutile se non addirittura dannosa, i continui interventi sui coefficienti che determinano la produttività dell’Istituto e che incidono sull’incentivo dei lavoratori, sono tutti segnali di una miopia manageriale che rischia di deteriorare inesorabilmente il clima aziendale, determinando smarrimento e sconcerto tra i lavoratori.
Ci aspettiamo molto dal nuovo direttore generale, con il quale ci complimentiamo per il prestigioso incarico ricevuto augurandogli di lavorare senza risparmio di energie per migliorare il funzionamento della macchina organizzativa tenendo anche a mente il benessere del personale.