Lavoratori,
in un periodo di difficoltà economiche dove la risposta ad ogni problematica è “c'è la crisi” e con questo semplice principio si dà seguito alle decisioni più idiote, l'incidente della nave Concordia ha permesso alla dirigenza dei Vigili del Fuoco di dare una forte accelerazione alla militarizzazione del C.N.VV.F. imponendo condizioni di lavoro vergognose:
il personale è trattenuto in servizio con turni di oltre 24 ore, senza criterio, senza tenere conto delle più elementari necessità di riposo e di recupero psicofisico e sopratutto compromettendo il dispositivo di soccorso ordinario.
L'aspetto più evidente dell'assoluta mancanza di ragione delle decisioni prese dalla dirigenza è che parte del personale trattenuto in servizio non è impegnato per le operazioni di soccorso alla nave Concordia e nel migliore dei casi viene utilizzato come unità in eccesso sui mezzi del dispositivo di soccorso provinciale.
Si rimane sbalorditi nel verificare che il personale viene obbligato a prestare servizio per 27-28 ore consecutive, “riposa” per 8-9 ore e poi di nuovo in servizio per altre 24 ore. In alcuni casi si è arrivati fino a rimanere in servizio per 36 ore consecutive...
Forse il “suggerimento” del Ministro dell'Ambiente Clini sui “soccorritori volontari” è stato recepito dai dirigenti del C.N.VV.F. come l'autorizzazione ad assumere decisioni vili nei confronti del personale?
Sappia questa amministrazione che mentre con le sue decisioni aumenta gli sprechi nulla potrà per nascondere la propria responsabilità in merito alla mancata opera di soccorso, come ad esempio accaduto al comando di Livorno, dove nessuna motonave è potuta uscire perché tutte inutilizzabili a causa della mancanza di manutenzione.
I Vigili del Fuoco portuali, sommozzatori, elicotteristi ecc utilizzati in questa delicata emergenza sono oggetto di tagli indiscriminati, chiamati riorganizzazioni o razionalizzazioni, volti solamente ad annichilire il C.N.VV.F. e avvantaggiare altri soggetti, privati, militari e protezione civile, e al contempo disperdendo conoscenze ed esperienze tecniche, professionali e scientifiche.