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Comunicati USB INPS Coordinamento Nazionale

NON SOLO CRITICHE USB RICONOSCE I RISULTATI OTTENUTI DA TRIDICO: PASSAGGI DI AREA, FONDO DEL CREDITO E WELFARE (0,35), ASSUNZIONI E INTERNALIZZAZIONI

Roma,

(126/19)

Così come nei giorni scorsi abbiamo criticato le scelte relative all’assegnazione degli incarichi dirigenziali di prima fascia, oggi, con altrettanta onestà intellettuale, riconosciamo al presidente Tridico il merito di aver ottenuto alcuni positivi risultati.

PASSAGGI DI AREA

Il numero dei passaggi di area sarà calcolato sull’intero piano delle assunzioni, comprensivo di quelle straordinarie. In tal modo il numero totale dei passaggi verticali dall’area B all’area C passerà nel 2020 da 500 ad 800, mentre quelli dall’area A all’area B resteranno 18, considerato che non si prevedono assunzioni in area B. In totale i passaggi potrebbero superare le 1.100 unità se la versione definitiva del decreto milleproroghe conterrà la norma, valida per un quadriennio, che eleva dal 20 al 30% la percentuale di passaggi di area rispetto al piano delle assunzioni. Tutti i laureati dell’area B avrebbero la possibilità di transitare in area C previo superamento della prova selettiva.

Resta invece irrisolto il problema dei diplomati, che non possono neanche presentare la domanda di partecipazione alle selezioni. Il presidente ha informato i lavoratori che intende sottoscrivere dei protocolli con le università per far riconoscere crediti formativi legati alla professionalità acquisita, utili per il riconoscimento di alcuni esami che abbrevierebbero il percorso universitario per il conseguimento della laurea.

A nostro parere non è questa la strada da seguire, per la quale servirebbe comunque una modifica legislativa. In passato con questo sistema si è svilito il titolo universitario ed ingrassato le università private. Continuiamo ad essere convinti che la soluzione al mansionismo debba essere cercata all’Aran, all’interno della Commissione paritetica per la revisione dei sistemi di classificazione, dove la USB ha presentato la proposta di Area Unica da realizzarsi eventualmente anche senza costi aggiuntivi. Il presidente sostenga l’iniziativa della USB, che oggi appare quella più opportuna e più facilmente realizzabile, per favorire realmente il superamento del mansionismo. Nel percorso professionale delle aree professionali ai lavoratori diplomati devono essere riconosciute le stesse opportunità di carriera del personale laureato, avendo a riferimento la professionalità ed il merito quali principali criteri selettivi.

FONDO DEL CREDITO E WELFARE (0,35)

Quando noi ed altre organizzazioni sindacali spiegammo al presidente Tridico la necessità di un intervento legislativo che riaprisse i termini per l’adesione al Fondo del Credito e Welfare, che prevede il contributo mensile del lavoratore nella misura dello 0,35%, così da favorire l’adesione del personale dell’Istituto iscritto alla gestione previdenziale privata, trovammo immediatamente grande disponibilità e condivisione.

Oggi che quel risultato sta per essere raggiunto con una norma inserita nella Legge di Stabilità 2020 che sarà definitivamente votata in giornata, il merito principale a nostro parere deve andare a Tridico. Anche noi potremmo partecipare alla gara che si è scatenata tra sindacati, affermando che USB già il 28 marzo 2017 (e forse anche prima) chiedeva ufficialmente al presidente di allora di farsi carico di tale richiesta, ma a che servirebbe se non a ridurre o addirittura a cercare di vanificare la positiva iniziativa del presidente? Con la nostra consueta onestà intellettuale riconosciamo al presidente Tridico di aver costruito questo risultato e di aver cercato di risolvere anche altre vertenze, come quella relativa al part time verticale ciclico sulla quale continuerà ad insistere con il Governo ed il Parlamento.

ASSUNZIONI E INTERNALIZZAZIONI

Qui la situazione è più complessa. Innanzitutto bisogna riconoscere a Boeri di aver avviato l’iter di autorizzazione alle assunzioni che Tridico si è trovato a gestire. All’attuale presidente va il merito di aver ottenuto un incremento del fabbisogno generale dell’Istituto di 1.003 unità ed ulteriori autorizzazioni ad assumere, collegate alle attività di politica sociale demandate all’INPS.

Il capitolo internalizzazioni ci convince poco. Recentemente è stata approvata una norma che permette all’Istituto di costituire una società in house per la gestione del contact center. Questa finta internalizzazione permetterebbe di assicurare un contratto stabile ai lavoratori del contact center. Tale società sarebbe affidata a SISPI, la chiacchierata società per azioni a totale capitale INPS che gestisce FondInps, il TFR inoptato dei lavoratori del privato. Quindi non una vera internalizzazione del servizio, con l’aggravante che nessuno pensa a recuperare la funzione del personale INPS in precedenza addetto ai centralini telefonici e la cui funzione da tempo risulta mortificata.

Il presidente Tridico ha riferito di aver ottenuto l’autorizzazione alla stabilizzazione di 800 medici attualmente a contratto. Anche in questo caso, tuttavia, non si tratta di un passaggio nei ruoli dell’INPS ma di un rapporto simile a quello dei medici di famiglia con le ASL. Il corpo medico dell’Istituto e quello infermieristico avrebbero bisogno di un deciso intervento attraverso nuove assunzioni. Non si può gestire l’invalidità civile come se fosse una qualunque attività esternalizzabile: quando è stata portata in Istituto tale attività gli obiettivi comuni erano diversi e riguardavano la valorizzazione del ruolo sanitario, mentre negli anni gli interventi in materia d’invalidità civile sono sembrati orientati principalmente al risparmio della spesa delle prestazioni.

Non vorremmo che anche il previsto ingresso dell’innovation manager sia finalizzato ad una finta internalizzazione dell’informatica, ma questo riapre una polemica sulla riorganizzazione e sull’assegnazione delle funzioni dirigenziali che qui vogliamo evitare. Si pensi piuttosto a come internalizzare i servizi di pulizia e di manutenzione degli impianti, in quanto le società che gestiscono tali attività non di rado non pagano con regolarità le retribuzioni ed utilizzano in modo improprio il personale. Meglio una gestione diretta, che farebbe risparmiare anche tantissimo denaro pubblico. E questo vale per tutte le attività esternalizzate.