18 febbraio 2009 - Ami
PRECARI
Rdb-Cub sotto al Senato contro «l'ammazzaprecari» di Brunetta
Al presidio le centraliniste di Legnano licenziate sono arrivate bendate da Milano
di Valeria Morando
Guarda il video
Roma - Al presidio hanno partecipato anche le centraliniste licenziate dall’ospedale di Legnano, che già nei mesi scorsi protestarono mettendosi all’asta su You Tube, dando poi vita ad una "strip conference". Le lavoratrici hanno attuato una nuova singolare iniziativa, uno "sciopero del futuro". I precari delle Pubbliche Amministrazioni insieme alla RdB-CUB hanno presidiato stamane Palazzo Madama, mentre le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato sono in procinto di esaminare il provvedimento che andrà a colpire i lavoratori precari bloccando tutti i processi di stabilizzazione. Il provvedimento in questione è stato sarcasticamente chiamato «ammazzaprecari». Al presidio hanno partecipato anche le centraliniste licenziate dall’ospedale di Legnano, che già nei mesi scorsi protestarono mettendosi all’asta su You Tube, dando poi vita ad una "strip conference". Le lavoratrici hanno attuato una nuova singolare iniziativa, uno "sciopero del futuro". Sono arrivate bendate da Milano e, sempre bendate, hanno manifestato sotto Palazzo Madama per poi raggiungere il Ministero della Funzione Pubblica, dove rimarranno bendate ad oltranza fino a che non otterranno un incontro con il Ministro Brunetta. Il ministro era già sceso in campo sulla loro vicenda. Il titolare del dicastero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione aveva spiegato quale fosse la «ratio» della legge e cioè impedire abusi nell’utilizzo dei lavori flessibili, ma aggiunge un elemento importante e cioè che se le parti il sindacato e l’Azienda ospedaliera si mettono d’accordo è possibile concordare una proroga dei contratti a tempo determinato, anche in deroga al limite massimo di tre anni». «Faremo di tutto — dice Riccardo Germani delle rappresentanze di base (Rdb) dell’azienda ospedaliera — perché siano riassunte».
___
Le centraliniste di Legnano fanno lo sciopero del futuro
Roma - Bendate davanti il ministero della Funzione pubblica, finché ilministro Brunetta non le riceverà. Tornano a farsi sentire oggi le dieci centraliniste dell’ospedale di Legnano, Milano, che nel settembre scorso dopo sei anni da interinali nell’azienda sanitaria hanno perso il lavoro. Colpa del decreto Brunetta che impedisce la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione? Macchè, dice il ministro conuna lettera pubblicata unmese fa dal quotidianio Il Giorno: con un accordo azienda- sindacati le lavoratrici possono essere riammesse. Così non è stato. E loro - che dopo il mancato rinnovo si erano messe all’asta con un video su Youtube, sperando in acquirente disposto ad offrire un lavoro - adesso pretendono una spiegazione. Bendate, prima davanti il Senato poi al ministero, attueranno lo "sciopero del futuro": «Perché in Italia non c’è nulla da vedere, ci togliamo il futuro come ogni giorno migliaia di precari».
18 febbraio 2009 - Il Giorno
Legnano - AVANZANO incerte, bendate con un fascia nera. Come neri sono i cartelli che annunciano lo "sciopero del futuro", controbilanciati da stampe colorate raffiguranti il "Canto d'amore" di De Chirico (il pittore della metafisica, delle piazze deserte, dell'"Enigma dell'ora"), a dimostrare che il precariato è un "enigma senza risposte". Valentina dice: «È dal 1° settembre che viviamo in uno stato continuo di stress, ora andrò a Roma e spero sia la volta buona». Valentina, Anna Laura e Laura sono partite ieri pomeriggio. Una rappresentanza delle undici ex operatrici del call center dell'Azienda ospedaliera di Legnano. MA CON LORO c'erano anche le colleghe Conny, Milena, Cristiana: rimarranno a Varese, Cerro, Rescaldina, la fascia sugli occhi la terranno per solidarietà. «Per la prima volta in Italia abbiamo organizzato lo "sciopero del futuro" - afferma Riccardo Germani, sindacalista delle Rappresentanze di base (Rdb) -. Domani (oggi per chi legge, ndr) alle 10 parteciperemo al presidio dei precari indetto da Rdb-cub sotto il Senato, poi raggiungeremo Palazzo Vidoni sede della Funzione pubblica. Le ragazze rimarranno bendate dall'alba al tramonto, fino a venerdì. Saranno seguite da un medico, perché la privazione della vista per così tante ore al giorno più dar luogo a capogiri e labirintiti». La protesta, dopo la strip-conference al Teatro della Cooperativa di Milano del 5 settembre, torna silenziosamente rumorosa. Su Youtube i contatti sono stati 90mila, 500 le richieste di amicizia su Facebook. «Non abbiamo futuro, non abbiamo avuto risposte da nessuno - spiega Laura -. A Roma vogliamo incontrare il ministro Brunetta, che si era interessato a noi». GERMANI è un fiume in piena: «Abbiamo presidiato ed incontrato tutte le istituzioni, ma nessuna ha voluto risolvere il problema delle donne disoccupate. Solo prese in giro, dal Consiglio Regionale al Consiglio Provinciale, solo promesse e sempre la stessa risposta: non dipendeva da loro. I vertici dell'ospedale dicevano che il licenziamento delle donne non dipendeva da loro ma dalla legge Brunetta. Il ministro Brunetta diceva che non è colpa della sua legge, e che il licenziamento era ascrivibile ai vertici aziendali. Il sindaco di Legnano se n'è lavato le mani e il prefetto di Milano non sapeva cosa fare, vista l'indifferenza di tutti. Intanto si è smantellato un call center che funzionava per trasferirlo a Paternò per motivi non di ottimizzazione del servizio! Brunetta, ministro della trasparenza e dell'efficienza, non può non riceverci». Anna Laura: «Ad aprile scade il sussidio di disoccupazione (circa 700 euro, ndr), poi come campiamo?».
___
17 febbraio 2009 - Ansa
(ANSA) - ROMA, 17 FEB - Mercoledì 18 febbraio i precari delle Pubbliche Amministrazioni insieme alla RdB-CUB presidieranno Palazzo Madama, mentre le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato «si accingono ad esaminare un ennesimo provvedimento che andrà a colpire i lavoratori precari bloccando tutti i processi di stabilizzazione». La Rdb protesta contro l'approvazione del ddl lavoro che, dicono, «sancirà l'abrogazione di tutte le norme di stabilizzazione del precariato e il blocco di fatto anche dei processi di stabilizzazione avviati e faticosamente conquistati con le mobilitazioni di questi ultimi anni. La conseguenza immediata sarà la cancellazione di qualsiasi prospettiva, certezza, diritto e futuro, per centinaia di migliaia di precari presenti in tutta la Pa, con il rischio concreto che questi lavoratori vengano espulsi dai posti di lavoro dove operano da anni». La RdB-CUB chiede invece il ritiro dell'art. 7 del DDL 1167, il completamento dei processi di stabilizzazione, l'estensione dei diritti a tutte le tipologie di precariato opponendosi ai licenziamenti per fine contratto. «I provvedimenti già adottati dal governo, con tagli degli organici, blocchi del turn-over e limiti alle spese del personale, scaricano i costi della crisi sui lavoratori più deboli e senza diritti.
___________________________________________________
Giovedì 19 riprende la discussione al senato del ddl 1167 ammazastabilizzazioni...i precari si mobilitano:MERCOLEDì 18 FEBBRAIO 2009 -ORE 09.30 ROMA - PALAZZO MADAMA -corsia agonale
Presidio dei Precari delle Pubbliche amministrazioni
Dopo la grande manifestazione del precariato del pubblico impiego del 6 ottobre 2006, dopo le leggi finanziarie 2007 e 2008 che, seppur solo parzialmente, avevano permesso l’avvio dei processi di stabilizzazione del precariato nelle Pubbliche Amministrazioni, ad oggi moltissime sono le Amministrazioni e gli Enti che non hanno ancora avviato, per mancanza di volontà o per i tanti ostacoli dovuti ai tagli dei bilanci e degli organici, questi processi; altrettante quelle che non li hanno completati. I provvedimenti del Governo (legge 133/08, le leggi di riordino del pubblico impiego e la Finanziaria 2009) con tagli degli organici, blocchi del turn-over e limiti alle spese del personale, stanno mettendo fortemente a rischio il mantenimento del posto di lavoro precario.
CI STANNO RUBANDO IL FUTURO…
Alle leggi sopra elencate si aggiunge ora il DDL A.S. 1167, in particolare l’art.7, che, se verrà approvato anche dal Senato, sancirà l’abrogazione di tutte le norme di stabilizzazione del precariato e il blocco di fatto anche dei processi in atto, faticosamente conquistati dalle mobilitazioni nazionali e locali in questi anni. La conseguenza immediata sarà la cancellazione di qualsiasi prospettiva, certezza, diritto e futuro, per centinaia di migliaia di precari che ancora oggi operano in tutte le P.A. e il rischio concreto che questi lavoratori vengano espulsi dai posti di lavoro dove da anni operano consentendo alle Amministrazioni e agli Enti di funzionare e di svolgere il proprio compito istituzionale.
…RIPRENDIAMOCELO!
Come lavoratori e precari dobbiamo far sentire la nostra voce e chiedere l’abrogazione dell’art.7 e il completamento dei processi di stabilizzazione, l’estensione dei diritti a tutte le tipologie di precariato, maggiormente ora che i costi della crisi verranno fatti ricadere sui lavoratori più deboli e senza diritti, i precari, che rischieranno per primi di vedersi privati di prospettive se non addirittura del posto di lavoro.
v per il ritiro dell'art. 7 del ddl 1167
v per la continuazione dei processi di stabilizzazione
v per l’estensione dei diritti a tutte le tipologie di precariato
v contro i licenziamenti per fine contratto
DDL LAVORO: PRECARI; DOMANI DAVANTI SENATO PROTESTA RDB CUBOggi sit in di protesta a Roma «Finora siamo state prese in giro»
Si muoveranno tutto il giorno con gli occhi bendati di nero
di SILVIA VIGNATI