Al Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro BOLOGNA,
p.c. Al Capo dell’Ispettorato Interregionale del LavoroVENEZIA
Al Capo dell’Ispettorato Nazionale del LavoroROMA
Oggetto: Pianidi lavoro –organizzazione del servizio dell’ispettore di turno –conciliazioni monocratiche
Egregio dottor Alessandro Millo, a seguito dell’assemblea che questa organizzazione sindacale ha tenuto presso l’Ispettorato Territoriale di cui Lei è a capo, gli scriventi hanno avuto notizia di una serie di problematiche connesse ad alcunedisposizioni che Lei avrebbe impartito. Dette disposizioni, lungi dall’agevolare l’efficacia dell’azione ispettiva e dei compiti di istituto dell’Ufficio, sembrerebbero semplicemente volte al formale conseguimento di una serie di risultatinumerici, utili al raggiungimento degli obiettivi assegnati al dirigente dalle strutturesuperiori, maniente affatto rispettosi della stessa dignità della funzione ispettiva, dei lavoratori alla cui tutela quella funzione è destinata e del personale che quella funzione è incaricato di assicurare.A quanto consta a questa o.s. la S.V. proviene, a differenza della pletora di dirigenti piovuti-senza nessuna competenza e nozione sulla materia -in quello che oggi si chiama Ispettorato Nazionale del Lavoro, dalle fila dell’amministrazione. Questo fatto ci consente di esprimerLe le nostre considerazioni con la certezza che Lei sia perfettamente in grado di comprenderne il senso, la ratio e lo spirito.Dall’esame dei Piani di Lavoro individuali per l’anno 2019, rivolti a tutto il personale, ispettivo ed amministrativo,in forza presso l’ITL di Bologna, a parte un generico richiamo alla “diligenza” attesa dal dipendente, gli obiettivi assegnati consistono nel conseguimento di obiettivi numerici deprivati di una qualunque valutazione in ordine alla complessità, alle difficoltà e all’articolazione logistico-procedurale indipendente dalla volontà-possibilità impositiva del funzionario titolare della pratica.Dottor Millo, gli ispettori del lavoro non produconobulloni, come non li produce il personale amministrativo.Ad esempio, i tempi e l’esito di una conciliazione collettiva, non possono essere predeterminati per andare incontro ai desiderata del dirigente, ma derivano dalla capacità del funzionario di svolgere con pazienza ed efficacia il proprio ruolo istituzionale e sociale. Cioè il funzionario avrà fatto bene il proprio lavoro se sarà riuscito a trovare una soluzione condivisa ad un conflitto sociale, nel totale rispetto delle norme poste a tutela del lavoro.Valutare il lavoro del personale dell’ITL alla stregua di quello degli operai di un qualunque stabilimento manifatturiero (numero di pezzi prodotti e percentuale degli scarti) non è solo sbagliato, ma costituisce una concreta spinta alla deprofessionalizzazione del personale, allo svilimento del ruolo e della funzione che ogni dipendente, nell’ambito delle proprie competenze, è chiamato ad esercitare.
Unione Sindacale di Base Pubblico ImpiegoRoma, via dell’Aeroporto, 129 -Tel: 06.762821 -Fax: 06.7628233www.pubblicoimpiego.usb.it –email: pubblicoimpiego@usb.itQuesto vale per il personale adibito a quelle che una volta erano le cosiddette “politiche per il lavoro”, al personale del contenzioso, al personale che assicura i servizi interni e, naturalmente al personale ispettivo.In particolare per quanto attiene al personale ispettivo questa o.s. deve farLe notare come l’introduzione “di norma” dei novanta giorni dal primo accesso per la chiusura degli accertamenti e di “di norma” dei trenta giorni dal mancato pagamento delle sanzioni per fare rapporto (nota n. 13245 del 29/04/2019)non fachespingere nella medesima direzione.Dato che con il Verbale di Primo Accesso Ispettivo –questa volta, sì, di norma –occorre attendere almeno 16 giorni per avere l’integrale documentazione richiesta (l’obbligo di compilazione del Libro Unico del Lavoro resta al giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento); e considerati i 60 giorni a disposizione del trasgressore per adempiere alle diffide e pagare le sanzioni amministrative;sempre che gli atti vengano contestati e non si debba ricorrere alla notifica degli stessi con i relativi tempi;i novanta giorni “di norma” sono a malapena sufficienti all’espletamento del più stupido degli accertamenti e avendo davanti, per giunta, un trasgressore più che collaborativo.Dottor Millo i suoi ispettori “di norma” (scusi il tecnicismo) devono fare puttanate?Ma la cosa più eclatante sembrerebbe essere legata all’organizzazione del servizio dell’ispettore di turno.Sembrerebbe, infatti, che il funzionario addetto al servizio, debba rispettare una contingentazione del tempo di quindiciminuti per ogni postulante. In questi quindiciminuti, al lavoratore che si presenti all’ITL di Bologna,in primo luogo il funzionario debba spiegare preliminarmente che la R.I. può essere messa a Conciliazione Monocratica ed acquisire in quel momento il relativo consenso. A questo punto dovrà condensare la richiesta del lavoratore nella “pura rivendicazione del denunciante”, cosa che sarà riprodotta nella lettera di convocazione della Conciliazione Monocratica.Solo quando il tentativo di conciliazione andrebbe fallito, sarebbe il Conciliatore a farsi dare dal lavoratore tutti gli ulteriori elementi necessari all’espletamento della verifica ispettiva.Cos’è, dottor Millo, l’Ispettorato del Lavoro di Bologna è divenuto uno strumento per fornire alle imprese la notizia di una controversia contro cui avranno modo e tempo di attrezzarsi a propria difesa?Da quand’è che tutte le Richieste di Intervento, dietro disponibilità del lavoratore, devono essere poste a Conciliazione Monocratica?Da quand’è che sul territorio di Bologna –perché in Italia non è così –si possono conciliare diritti indisponibili, come purtroppo di fa in sede sindacale?Dov’è finito il senso dell’ispettore di Turno che non sta lì a fare l’appuntato che raccoglie le denunce di smarrimento della patente, ma è lì per dare informazioni, delucidazioni, indicazioni a chi si rivolge al presidio dello Stato sul territorio per vedere tutelati i propri diritti del lavoro e sociali?No, dottor Millo, se una R.I. deve essere messa a Conciliazione Monocratica è una responsabilità sociale che non può essere assunta in qualche minuto da chicchessia e, soprattutto,non può essere assunta in danno proprio del lavoratore che si rivolge all’ITL.Se, come viene lamentato, c’è chi fa della R.I. uno strumento di pressione nei confronti dell’impresa, con cui poidefinisce un accordo in sede sindacale, occorre ricordare che quell’accordo non manleva affatto l’impresa da tutti gli obblighi di leggea suo carico e l’accertamento conseguente all’R.I. conserva totalmente la sua efficacia sociale.Ci sarebbero ulteriori elementi da sottolineare, ma a parere di questa o.s. quanto riportato qui sopra è più che sufficiente per sollecitare un ripensamento generale nella gestione dell’Ispettorato Territoriale a Lei affidato.Siamo perfettamente consapevoli come nel panorama nazionale il caso di Bologna non sia un’eccezione e, anche se non è la regola, indichi un indirizzo generale che vede ormai da troppo