Chi lavora nel commercio e nel turismo, nello specifico nei beni culturali, sa bene che i suoi orari di lavoro non saranno quelli di ufficio, che si lavora su turni spesso anche faticosi, che si lavora quando gli "altri" sono di riposo. Ma questa coscienza delle dinamiche del settore non ha niente a che vedere con l'accettazione di qualsiasi orario e disponibilità, vedendo bruciato il proprio diritto al tempo libero per alimentare il profitto.
In questi anni i lavoratori del commercio hanno subito tanti danni dalle liberalizzazioni di modalità e tempi di apertura dei negozi, e il turismo in parallelo ha visto reperibilità infinite e indefinite sostenute dal ricatto di contrattini precari o lavoro nero. Ed è per questo doppiamente triste vedere una azienda di Stato come Ales, controllata del Ministero della Cultura, schierarsi in prima fila nel comprimere il tempo di vita dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ales S.p.A, il 27 aprile, si è affrettata a comunicare ai suoi dipendenti che sulla scorta dell’appena depositata sentenza 8958/2021 della Cassazione, i suoi dipendenti non avrebbero potuto più astenersi dal lavoro se di turno durante una festività. Questo richiamando la disponibilità al lavoro nelle festività infrasettimanali presente da più di 5 anni nei contratti individuali dei dipendenti, sia addetti all'accoglienza del pubblico che impiegati amministrativi.
Finora Ales si era comportata in maniera differente prevedendo la possibilità di rinunciare al godimento delle festività, ma con accordi presi di volta in volta con i dipendenti. La Cassazione sembra ora dire che questo possa essere sancito una volta per tutte alla firma del contratto, dando una nuova spinta all'erosione dei diritti dei lavoratori e lasciando mano libera alle aziende. A rincarare la dose Ales ha fatto sapere ai propri dipendenti che non accetterà richieste di ferie per le giornate di festività.
Tutto ciò non può passare sotto silenzio: bisogna costruire solidarietà fra i lavoratori e le lavoratrici di questi settori sotto attacco, ed è questo il percorso intrapreso da USB.
Vogliamo la libertà di scelta dei lavoratori sulle festività, ribadiamo la nostra contrarietà alla continua limitazione del tempo libero, alla moltiplicazione delle richieste di disponibilità e delle mansioni non riconosciute.
Teniamo a mente l'obiettivo strategico per tutto il nostro paese: riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario!
USB Lavoro Privato
USB Pubblico Impiego/MIC