ANSA) - NAPOLI, 9 NOV - Un alto dirigente ministeriale dell'Ispettorato Interregionale del Lavoro di Napoli, Renato Pingue, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, con l'accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio in concorso con un importante imprenditore irpino.
La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata emessa dal gip del Tribunale di Avellino.
I militari hanno anche eseguito, tra le province di Napoli, Avellino e Salerno, un decreto di sequestro preventivo di beni per milioni di euro ritenuti provento di estorsioni a danno di numerosi lavoratori. (ANSA)
E’ finalmente arrivata una prima, importante risposta alla denuncia fatta nel 2016 alla Procura della Repubblica di Avellino dalla USB Pubblico Impiego che, in maniera circostanziata, aveva esposto proprio i fatti all’origine del provvedimento di arresto di Renato Pingue. Una denuncia che abbiamo immediatamente resa pubblica, forti della convinzione di essere nel giusto denunciando l’evidente mancanza di legalità nello svolgimento dell’attività ispettiva da parte della DTL di Avellino.
Una denuncia che ci ha inevitabilmente fatto scontrare pesantemente con le connivenze locali e le complicità nazionali, sorde alle richieste di intervento immediato per ripristinare la legalità e ridare dignità alla funzione ispettiva a garanzia dei lavoratori, fatte da questa Organizzazione Sindacale. Nessuna risposta è arrivata in questi anni dai vertici del Ministero prima e dell’INL dopo, che non solo hanno danneggiato i lavoratori tutti ledendo la credibilità della funzione ispettiva, ma hanno tollerato e sostenuto proprio gli artefici dell’illegalità e della corruzione, inviando ispezioni non per verificare quanto segnalato dall’USB, ma per “punire” chi si era permesso di non subire supinamente le azioni e le pretese dell’allora Capo di quella sede.
Sono passati due anni, ma evidentemente non invano. Non possiamo che esprimere piena soddisfazione per quanto accaduto ieri e siamo fiduciosi che alla fine giustizia sarà fatta nel rispetto dei diritti dei lavoratori e nel rispetto di quella funzione ispettiva alla quale noi attribuiamo un alto valore.
Ci aspettiamo adesso che il nuovo capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro provveda immediatamente a revocare precauzionalmente ogni incarico all’ingegner Pingue e ad avviare un’istruttoria che faccia chiarezza sulle connivenze e le complicità di cui lo stesso ha potuto godere in questi anni.
Nel merito, rinnovando al nuovo Capo la richiesta di un incontro urgente, l’USB provvederà nei giorni prossimi a rendere pubblico un memoriale nel quale sarà ricostruita l’intera vicenda e le responsabilità di ciascuna delle figure e dei personaggi coinvolti.
USB Pubblico Impiego