Sono stati resi pubblici nei giorni scorsi gli Open Data Inail rispetto al 2023: il quadro che ne esce, purtroppo, è nuovamente desolante. Si tratta di dati ancora parziali, ma che fanno riferimento alle denunce di infortunio, anche mortali, presentate all’istituto tra il gennaio 2023 e il dicembre 2023; uno dei primi elementi citati da Inail riguarda una contrazione decisa rispetto ai dati del 2022, ma la cui motivazione deve essere ricercata quasi esclusivamente in una netta diminuzione dei casi Covid 19 sul lavoro, mentre aumentano invece le malattie di origine professionale.
Stando alle denunce pervenute all’Istituto fino a dicembre 2023 i casi mortali sono stati 1.041, 49 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma per avere una visione più precisa Inail rimanda ai dati che pubblicherà nella sua relazione annuale in cui saranno diffusi i dati che riguardano l’ultimo quinquennio ed aggiornati ad aprile 2024. Sono comunque oltre mille gli uccisi sul lavoro nel 2023: la tendenza quindi pare attestarsi sulle cifre degli ultimi anni, in cui almeno mediamente tre lavoratori ogni giorno hanno perso la vita. Tra le denunce arrivate all’Istituto si notano 15 incidenti plurimi, che contano un totale di 36 decessi tra i quali 22 con mezzo di trasporto coinvolto, sia stradale che ferroviario.
Le denunce di infortunio sul lavoro sono state 585.356, con un calo del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022, mentre aumentano le patologie di origine professionale, queste rappresentano 72.754 denunce, circa 12mila in più rispetto all’anno precedente con un aumento percentuale del 19,7%.
Noi di USB e Rete Iside, da anni, denunciamo come le morti di lavoro non siano un fenomeno accidentale, ma una tendenza consolidata dovuta a un’impostazione, tutta culturale ed ideologica, che nelle misure di sicurezza vede un costo da ridurre al minimo, per aumentare i profitti speculando sulle vite di chi lavora. Per questo, insieme a altre forze sociali e politiche e a tante singole personalità, abbiamo lanciato una legge di iniziativa popolare per introdurre una nuova fattispecie di reato: l’omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro. Vogliamo che abbia un effetto pratico, di deterrenza reale per porre un freno a questa strage in corso nel Paese.
Le firme saranno consegnate il 20 febbraio al Senato, ma siamo coscienti che solo grazie alla mobilitazione saremo in grado di far approvare al Parlamento questa legge, che è necessaria per tutelare la salute e la sicurezza di tutte e tutti. Nei prossimi giorni daremo maggiori dettagli sulla giornata.
é ancora possibile firmare online fino a domenica 4 febbraio, per accedere alla procedura: leggeomicidiosullavoro.it
Unione Sindacale di Base
Rete Iside