Anche stamattina, grazie al nostro intervento, due sfratti sono stati rinviati. Una donna sola con un bimbo e una famiglia con 2 minori hanno ottenuto la possibilità di permanere per un altro pò all'interno della loro abitazione rinviando il momento in cui vedranno la loro esistenza devastata.
Non vi è stato giorno in questa settimana in cui non siamo stati chiamati a intervenire e ogni mese, ai nuovi sfratti, si sommano quelli conseguenti ai rinvii ottenuti in precedenza. Ormai l'intervento di Asia-usb fa parte dei paesaggi mattutini nei quartieri non solo di Bologna ma di tutta la regione.
Il "picchetto" rimane l'unica soluzione per centinaia di famiglie che continuano a verificare l'inconsistenza dei proclami della giunta Merola.
E' trascorso oltre un mese dai proclami del sindaco che, dichiarandosi preoccupato per l'impressionante numero di sfratti in programma nell'area bolognese, prometteva interventi, tavoli e progetti vari da attuare immediatamente ma ciò che si vede sono solo i drammi delle famiglie e l' atteggiamento vile di tante assistenti sociali che continuano a spingere lavoratori migranti che per anni hanno versato contributi e ora sono disoccupati, a tornare alle loro terre d'origine. Sempre con lo stesso ricatto: se non vai via o non trovi casa, sporgiamo denuncia alla procura e ti facciamo portare via i bambini.
In entrambi i casi, oggi, si trattava di un quinto accesso. In entrambi i casi abbiamo dovuto competere muscolarmente con le "forze dell'ordine" e solo la determinazione degli occupanti solidali e delle famiglie ci ha consentito di avere la meglio. Una madre di famiglia è stata colta da malore alla vista degli agenti e abbiamo dovuto chiamare l'ambulanza. Ma così non si può andare avanti!
Ci erano state promesse soluzioni dopo l'occupazione di tre giorni del cortile di palazzo D'Accursio ma non abbiamo visto nulla.
Sarebbe bello se Merola spiegasse alla città cosa sta facendo.
Asia non arretra. A presto sindaco Merola.
Aderente
alla FSM