Ieri 30 aprile i Vigili del Fuoco hanno incrociato le braccia dalle ore 9 alle ore 13, lo sciopero è proclamato in tutte le sedi di servizio, compreso l’aeroporto.
L’adesione a Bologna e provincia è stata quasi unanime, per rivendicare il diritto ad un nuovo contratto di lavoro, ad una pensione che non sia di povertà e che arrivi ad un età adeguata al lavoro del Pompiere. Denunciamo una situazione insostenibile a causa della spending review , sedi di servizio che cadono a pezzi, nessuna risorsa stanziata per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Mezzi che hanno una vita media di 25 anni, senza possibilità di manutenzione straordinaria e anche l’ordinaria e sempre più difficile. Non abbiamo nei magazzini pezzi di ricambio. Siamo senza assicurazione sugli infortuni, siamo esclusi dalle coperture INAIL e la nostra amministrazione non ha ancora trovato una soluzione, da anni! Chi oggi in servizio si è ustionato, fratturato ossa o altro, ha dovuto provvedere con mezzi propri, in alcuni casi indebitandosi. Anche i nostri indumenti di servizio sono vetusti e non ce ne sono più nei magazzini, la situazione è grave. Per garantire la nostra formazione siamo obbligati a farlo nel nostro tempo libero. Dobbiamo anticipare con i nostri soldi i biglietti del treno per andare in missione per conto del Ministero. Anche quando si viene inviati in calamità fuori regione, si viene retribuiti part time, oltretutto dopo mesi se non anni. L’amministrazione ha tagliato quasi completamente la possibilità di chiamare personale precario, fondamentale per mantenere i numeri del dispositivo di soccorso. I cittadini devono sapere, che un servizio fondamentale come quello dei Vigili del Fuoco non garantisce più la stessa capacità di risposta di cinque anni fa, abbiamo perso nel tempo importanti capacità operative. Accade spesso che sedi distaccate si trovino con un numero di personale inferiore a quello previsto, a volte accade che vengano chiuse.
Negli uffici amministrativi le cose non vanno meglio, formazione assente, poco personale, una rete informatica lenta, cancelleria scarsa/assente, anche una penna ed un foglio iniziano ad essere un bene raro, come dl resto anche una stampante o un computer.
Dirigenti del Corpo Nazionale ridotti a fare i ragionieri. Una volta si occupavano prevalentemente di soccorso, oggi di conti della spesa. Non è dunque più fondamentale garantire l’incolumità pubblica, ma far quadrare i magri bilanci, anche quando questo significa togliere un mezzo di soccorso (a Bologna per esempio è stato soppresso il carro teli con il materasso salvagente), chiudere un distaccamento, o mandarci al giro con” le toppe al culo”, pazienza! L’importante è far quadrare i conti, questo l’amministrazione vuole, questo i dirigenti fanno.
Eravamo sull’orlo del precipizio: ora abbiamo fatto un passo avanti.