Francesco Scorzelli coordinatore aziendale USB dell’azienda ospedaliera di Lecco rifiuta il premio produttività e restituisce 500 euro all’azienda ospedaliera: “Comprateci un defibrillatore per il Pronto soccorso dove manca da quattro anni ”, risponde Francesco che vi lavora come caposala. E continua: ”Quello che ho fatto è un atto coerente con il mio essere lavoratore e sindacalista dell’USB che da anni si batte contro le schede di valutazione individuali e la premialità che crea discrezionalità all’interno dell’ambiente di lavoro”. “Sono ben altri i premi di cui abbiamo bisogno in sanità, afferma Scorzelli, come per esempio il rinnovo contrattuale fermo dal 2009, la 14esima mensilità, le progressioni di carriera e la possibilità di lavorare in un ambiente con piante organiche adeguate e in sicurezza”.
La vicenda risale al 20/06/2014 quando l’azienda ha sospeso la corresponsione della quota perché Francesco si era rifiutato di firmare la propria valutazione individuale e ha dato il massimo del punteggio a tutti i suoi collaboratori perché non voleva che qualcuno di loro fosse penalizzato economicamente a causa sua per una norma contrattuale ingiusta e contro la quale da sempre si batte personalmente e sindacalmente. Quelle schede infatti sono studiate non per dare un giudizio sulla professionalità di un operatore o fissano obbiettivi concreti e oggettivi ma vogliono giudoicare i comportamenti dei lavoratori: servono a zittire il personale, a ricattarlo e a renderlo sempre meno critico e sempre più obbediente. Con lo stipendio di ottobre ecco arrivare il premio di produttività e il rifiuto di Francesco.