Oramai da diverso tempo, alcuni impiegati dei tanti punti CUP (vanto del Galliera…. sulla carta!!!) sono rimasti privi di forze, fisiche e mentali.
L’organizzazione del personale sta creando un caso da studio di Medicina Universitaria (Stress Lavoro Correlato).
Alcuni locali dove prestano servizio i dipendenti sono angusti e inadeguati, altre postazioni sono strutturate per impiegare più risorse umane, fatto salvo che, l’organizzazione del personale, è “ideata” con la presenza di un solo addetto per l’intero turno lavorativo. Gli stessi impiegati vengono sballottati improvvisamente da un CUP all’altro. Inoltre alcuni punti CUP vengono chiusi improvvisamente prima dell’orario stabilito. Chiusure a periodo, a volte per giorni, a volte per mesi.
Le pause fisiologiche per i dipendenti, previste anche dalla Legge, sono “concesse” delicatamente (non sempre!) dagli utenti in coda per ore. Questi a volte sono più comprensivi… Quando però perdono le staffe dopo ore di attesa, sono guai!
Il primo “bersaglio” diventano gli impiegati, incolpevoli ed inermi, già provati da una organizzazione carente e pasticciata.
Le segnalazioni e le richieste dei RLS (i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, al Galliera, sono considerati un optional!!!) rimangono inascoltate.
Come inutili rimangono le continue e accorate richieste di trasferimento ad altri servizi degli stessi addetti che, in alcuni casi, hanno dovuto ricorrere alle cure presso il pronto soccorso.
Niente da fare, per l’Ente, i propri dipendenti possono continuare a fronteggiare l’utente snervato dalle lunghe attese e da una organizzazione tragicomica. Anche a costo di subire quotidianamente insulti, e di assistere terrorizzati ad azioni aggressive, verbali e non solo…
L’OSPEDALE PER INTENSITA’ DI CURE… FRASE AD EFFETTO!!!
Mentre i problemi reali riguardano i carichi di lavoro e la cronica carenza nella gestione/utilizzo delle risorse umane (vedi reparti con media intensità dove di notte presta servizio un solo infermiere con un OSS!), assistiamo quotidianamente ai “depositi” dei pazienti in reparti impropri. Letti posizionati in soprannumero e, a volte, anche nei corridoi. Uomini e donne nello stesso reparto, pazienti con bassa intensità di cura ricoverati in reparti ad alta intensità di cura, ecc..
Quando le parole sono in conflitto con la realtà!!!
Le situazioni sopra evidenziate non sembrano essere un problema per l’Ente.
Purtroppo anche la triplice sindacale sembra insensibile rispetto ai problemi sopra descritti. Lo stato comatoso si risveglia sempre e comunque alla vigilia delle elezioni delle RSU. Fanno un proselitismo serrato nei reparti e nei servizi promettendo miracoli, e poi, dopo aver preso il consenso dei lavoratori e aver fatto qualche decina di iscritti, tornano a rinchiudersi nelle loro sedi!!!
Questi sono i fatti, questa è la triste realtà.
Genova, 1 ottobre 2013