“La manovra bipartisan in atto che criminalizza tutti i lavoratori pubblici è in realtà finalizzata allo smantellamento del servizio pubblico”, dichiara Pina Todisco, della Direzione nazionale RdB-CUB P.I..
“Dopo anni di tagli ai bilanci delle pubbliche amministrazioni, di blocco delle assunzioni e di ricorso a lavoratori precari – prosegue Todisco - il servizio pubblico ha visto un inevitabile abbassamento della qualità, di cui strumentalmente si cerca di addossare tutte le responsabilità ai pubblici dipendenti. Non si cerca invece la responsabilità politica nelle scellerate scelte assunte, anche queste in maniera bipartisan, dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, né si cercano le responsabilità di una dirigenza troppo spesso legata a interessi di partito”.
Ultimo capitolo di questa strategia, l’articolo de “La Repubblica” del 12 maggio sui “fannulloni” della Corte di Cassazione, cui ha fatto subito riscontro la dichiarazione del neo Ministro della Funzione Pubblica Brunetta che promette la privatizzazione delle cancellerie.
Commenta Pina Todisco: “Questo attacco non tiene conto delle condizioni in cui operano i poco più di 700 lavoratori della Cassazione (tra autisti, uscieri, amministrativi e addetti alle cancellerie), della mole di lavoro a cui debbono far fronte e dei risultati conseguiti (per l’anno 2007 sono stati definiti 29.776 ricorsi civili e 47.053 penali). Questi sono i “fannulloni” che quotidianamente, e nonostante i politici e i dirigenti, assicurano alla collettività il servizio Giustizia”, conclude la dirigente RdB-CUB.
L’assemblea aperta ed il sit-in dei lavoratori della Cassazione, indette dalle RdB-CUB Pubblico Impiego per lunedì 19 maggio alle ore 10.00, hanno lo scopo di rivendicare la dignità, il ruolo centrale dei lavoratori della Giustizia, e contrastare qualsiasi scellerata ipotesi di privatizzazione, che produrrebbe aumento dei costi a carico della collettività e perdita della qualità del servizio: la privatizzazione di Poste, Enel, F.S., Telecom, docet.
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