“L’intesa sottoscritta questa mattina da Cisl Uil sull’applicazione della premialità nella Pubblica Amministrazione prevista dalla riforma Brunetta, serve unicamente a chi, con enormi responsabilità nel quotidiano processo di smantellamento della Pubblica Amministrazione, tenta goffamente di recuperare credibilità nei confronti dei dipendenti pubblici, dei cittadini, degli elettori”, così Paola Palmieri dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego dopo l’incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Chigi.
“Usb non ha firmato e non è disponibile a firmare accordi di questo genere”, sottolinea Palmieri. “Con questa intesa Brunetta inventa una fase di transizione per consentire a Governo e sindacati collaborazionisti di uscire da una situazione di grande difficoltà, data dalla impossibilità di applicare una riforma che ogni giorno si rivela sempre più iniqua e destinata a distruggere la Pubblica Amministrazione. Una impasse determinata da un lato dal d.lgs. 150, con la previsione della premialità e della meritocrazia attraverso le fasce, dall’altro dalla manovra finanziaria che con il blocco dei contratti impedisce di fatto l’applicazione della riforma”.
“In mezzo i lavoratori - Prosegue la dirigente USB - senza contratti e con il blocco delle retribuzioni per 4 anni, con un blocco del turn over che aumenta a dismisura i carichi di lavoro peggiorando i servizi ai cittadini, impedendo nuove assunzioni mentre si continuano a licenziare i lavoratori precari”.
“La realtà – evidenzia Palmieri - è che siamo di fronte ad un sostanziale fallimento della riforma Brunetta, che va ascritto all’opposizione dei dipendenti pubblici, i quali con USB hanno lottato nelle piazze e nei posti di lavoro a difesa dei diritti dei lavoratori e delle funzioni pubbliche”.
Conclude Palmieri: “Per continuare la lotta contro le politiche di attacco al mondo del lavoro la Confederazione USB ha proclamato lo sciopero generale di tutte le categorie per il mese di marzo, con manifestazione nazionale a Roma. USB P.I. chiamerà tutti i lavoratori pubblici a partecipare in massa per continuare la battaglia di difesa del proprio salario, della propria dignità e dei propri diritti unitamente a tutto il mondo del lavoro, dei disoccupati, dei precari, degli studenti e degli immigrati”.