Con l’approvazione del decreto Legislativo in materia di efficienza della Pubblica Amministrazione il Ministro Brunetta, coadiuvato dall’intero Governo, decide l’ennesimo furto di salario, libertà sindacali e democrazia a danno dei dipendenti pubblici.
Il Consiglio dei ministri ha oggi deciso la decurtazione di quote consistenti di salario dei dipendenti pubblici, a conferma che questo è ormai considerato la riserva aurea per finanziare le attività di governo a sostegno di imprese e banche.
Il Governo sancisce lo svuotamento del Contratto Nazionale attraverso la regolamentazione per legge dei più importanti istituti e materie contrattuali, come la retribuzione accessoria, l’organizzazione del lavoro, le ricadute sui lavoratori delle ristrutturazioni delle Amministrazioni.
Il Governo decide inoltre la modifica dei Comparti di contrattazione del Pubblico Impiego, con l’obbiettivo di esautorare le organizzazioni di settore a favore delle grandi confederazioni e di praticare una gestione centralizzata della trattativa da parte del Governo.
Il Governo assume poi la decisione gravissima di impedire lo svolgimento delle elezioni dei Rappresentanti dei Lavoratori (RSU) nel Pubblico Impiego con la scusa del loro adeguamento al nuovo modello contrattuale.
“In realtà il vero obiettivo è ridurre la partecipazione diretta dei lavoratori alla vita sindacale e lo svuotamento completo degli organismi ad elezione diretta nei luoghi di lavoro – commenta Paola Palmieri, della direzione nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego - la mobilitazione quindi è più di un dovere, è sopravvivenza sociale e recupero di quanto viene tolto quotidianamente ai lavoratori. La RdB-CUB valutando gravissima la situazione che si è determinata con le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi, ha deciso l’avvio della mobilitazione di tutta la categoria e ha attivato immediatamente le procedure per la proclamazione di uno sciopero generale di tutto il Pubblico Impiego”, conclude la dirigente sindacale.
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