Al tavolo odierno, in presenza dei ministri Urso, Giorgetti, Calderone e Fitto, ci è stata sostanzialmente confermata la strada dell’amministrazione straordinaria, con una spiegazione precisa di come il decreto varato ieri costituisca parte integrante di questo percorso a garanzia della continuità produttiva, della salvaguardia occupazionale per i lavoratori diretti e dell’indotto attraverso misure specifiche.
La nostra organizzazione al tavolo ha potuto soltanto che prendere atto della scelta di questa procedura, ma abbiamo subito fatto presente come devono essere concretizzate le parole di oggi, garantendo un intervento e una discussione vera, finalizzata a determinare degli strumenti reali per salvaguardare nell’immediato tutti i lavoratori e gli impianti.
Abbiamo sottolineato come oggi la liquidità messa a sostegno dell’amministrazione straordinaria rischi di non essere sufficiente a gestire questa fase. Abbiamo inoltre sottolineato come serva un intervento straordinario su quelle aziende dell’indotto che rischiano di essere escluse dagli ammortizzatori sociali previsti, con impatti pesantissimi per le maestranze. Abbiamo posto il tema della massima garanzia dei lavoratori di Ilva in A.S. altro tema per noi fondamentale e pregiudiziale.
Il Governo sembra avere già in testa il subentro di un nuovo soggetto privato. USB esprime su questo la volontà che si determini per l’azienda il controllo di stato, dove un eventuale socio privato di minoranza venga vincolato con chiarezza sul piano industriale e ambientale. I territori coinvolti da questa vertenza hanno già pagato un prezzo troppo alto in termini di occupazione, salute e ambiente. Al pari di altre realtà su cui si sta configurando il piano nazionale per la siderurgia (come Piombino) la strada è quella dell'accordo di programma, unico strumento che può dare anche agli enti locali responsabilità e protagonismo.