USB vince in tribunale, tutti i lavoratori del supermercato Pam di Morena (Roma), devono essere reintegrati nel proprio posto di lavoro e risarciti di tutti gli stipendi persi
L’arroganza padronale messa in atto da Pam si è scontrata con la forza dei lavoratori, sostenuti da USB, e ha perso su tutta la linea. Grazie all’avvocato Bartolo Mancuso, il giudice ha decretato come tutte le azioni messe in atto dall’azienda siano state illegittime, a partire dalla cessione di ramo d’azienda che aveva portato Pam a pensare di poter vendere i lavoratori insieme alle mura del negozio, esattamente come se fossero merce.
Quattro anni fa Pam aveva venduto il punto vendita di Morena, cedendo anche i lavoratori, che non sono rimasti in silenzio e hanno iniziato un percorso di lotta e rivendicazione con USB. Poco dopo la prima sentenza a favore, Pam doveva reintegrare tutti i dipendenti nel proprio luogo di lavoro, la cessione di ramo d’azienda era illegittima.
L’azienda ha pensato di eludere la legge e nella sua arroganza ha reintegrato sì i dipendenti, trasferendoli però al Nord Italia, a più di 700 km dalle loro vite. Chi non accettava? Licenziato.
Non ci siamo accontentati, non abbiamo accettato imposizioni e arroganza. La lotta è andata avanti, si sono mobilitate tutte le federazioni d’Italia con presidi e manifestazioni davanti ai negozi Pam, mentre si tornava in tribunale.
Oggi, la vittoria. Il giudice Rossella Masi, del Tribunale di Roma – sezione Lavoro, ha stabilito che i lavoratori devono essere reintegrati a Roma, perché non solo la cessione è illegittima, ma lo sono anche il trasferimento e i conseguenti licenziamenti. L’azienda è stata condannata a risarcire i dipendenti per tutte le mensilità che hanno perso in questi anni.
La forza e determinazione dei lavoratori hanno vinto, mostrando ancora una volta come i diritti sono nostri e se non ci vengono riconosciuti, ce li riprendiamo.
USB Commercio