La RdB-CUB P.I. del Parastato promuove per il prossimo 10 febbraio una giornata nazionale di consultazione sull’Ipotesi di contratto di lavoro 2008-2009, firmata lo scorso 23 dicembre solo da CISL e UIL, organizzazioni sindacali che insieme non raggiungono la soglia minima del 51% di rappresentatività necessaria alla validità dell’accordo secondo il D.lgs. 165/2001.
“Quello del Parastato è un contratto palesemente illegittimo – afferma Daniela Mencarelli della Direzione Nazionale RdB-CUB del Pubblico Impiego – perché poggia su un dubbio parere del Consiglio di Stato che ha modificato l’interpretazione della norma sulla rappresentatività, rendendo possibile il raggiungimento del 51% solo con le firme di CISL e UIL”.
“Chiediamo pertanto ai lavoratori – prosegue l’esponente del sindacato di base – di bocciare un’intesa che per il 2008 riconosce soltanto l’elemosina di 120 Euro lordi annui pari allo 0,6% della retribuzione tabellare, a fronte di un’inflazione 2008 calcolata dall’Istat al 3,3%, mentre l’aumento a regime scatta dal 1° gennaio 2009 per un importo medio lordo mensile di 75 Euro, a cui vanno aggiunti 10 Euro lordi mensili di indennità di ente corrispondenti ad una percentuale complessiva del 3,2%”.
La RdB Parastato evidenzia come l’ipotesi di accordo, prevedendo anche per il 2010 soltanto la vacanza contrattuale, introduce di fatto un nuovo modello basato sulla durata triennale della parte normativa ed economica, modello contrattuale che da subito si mostra negativo per i lavoratori, dal momento che l’aumento previsto è spalmato su tre anni e dunque risulta addirittura al di sotto dell’inflazione programmata.
“La consultazione del 10 febbraio – conclude Daniela Mencarelli - è soprattutto un importante momento di mobilitazione, a prescindere dal nulla osta sull’intesa dei Ministeri vigilanti, e si colloca all’interno di un percorso iniziato a giugno del 2008 per denunciare la politica economica del governo contro i dipendenti pubblici ed il tentativo di smantellare definitivamente la pubblica amministrazione”.
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