L'emergenza sanitaria ha fatto emergere moltissime categorie di lavoratori precari, senza diritti, tutele e garanzie di reddito. Tra queste, sicuramente i lavoratori a partita IVA, che dall’inizio del lockdown, vedono bloccata totalmente o parzialmente la loro attività professionale rimanendo senza reddito, tutele e ammortizzatori sociali adeguati.
Le indennità stanziate dal governo Conte, erogate a pioggia e senza alcun criterio, oltre a non essere sufficienti non considerano le categorie più colpite dalla crisi, le differenze reddituali e le condizioni di lavoro in cui versano milioni di lavoratori autonomi.
La mancanza di reddito non esime i lavoratori dall’obbligo del pagamento delle imposte previsto per il 20 luglio. L’abituale rinvio di 20 giorni, camuffato questa volta a sostegno dei lavoratori autonomi, si rivela nei fatti l’ennesimo disinteresse della politica e dei sindacati concertativi sulle questioni del lavoro!
Moltissimi lavoratori hanno dovuto attingere ai fondi accantonati per il saldo delle imposte 2019 e l'acconto 2020 per poter far fronte al proprio sostentamento e alle proprie spese (mutui, affitti, prestiti etc.) dato il blocco pressoché totale dell'attività lavorativa.
È arrivato il momento di affrontare seriamente le problematiche riguardanti il lavoro autonomo a partire dalle necessità contingenti ovvero delle scadenze del saldo 2019 e l'acconto 2020 che evidentemente la maggior parte lavoratori non sono nelle condizioni di pagare.
CHIEDIAMO:
- Il differimento del termine di pagamento delle imposte eliminando le sanzioni amministrative previste a norma di legge fino al 30 giugno 2021
- Estensione e allargamento ai lavoratori occasionali del reddito di ultima istanza
- Sospensione applicazione ISA (indicatori sintetici affidabilità fiscale – ex studi di settore) per l’anno 2020
- Reddito universale garantito
LUNEDI’ 13 LUGLIO H. 10:00 PIAZZA MONTECITORIO
Unione Sindacale di Base