AD UN PASSO DAL PIENO RICONOSCIMENTO DEI PASSAGGI 2010
Finalmente sembra che sui passaggi economici 2010 si arrivi ad una definitiva soluzione positiva. Con un verbale d’interpretazione autentica del CCNI 2010 si riconoscerà che il riassorbimento dei passaggi doveva avvenire secondo le percentuali previste dall’art. 19 del contratto integrativo di ente 1999: (70% del costo del passaggio fino ad un massimo del 50% dell’assegno di garanzia/TEP). Alla fine prevarrà la ragione, che in questi anni ci siamo sforzati a più riprese di richiamare.
Il timore di un contenzioso generalizzato ha evidentemente pesato sulla posizione dell’amministrazione e su quella dei sindacati che hanno firmato il contratto integrativo 2010, che ora saranno quelli che dovranno mettere una pezza al pastrocchio fatto siglando un verbale d’interpretazione autentica dello stesso accordo integrativo. CISL e UIL tenteranno di intestarsi il risultato, mentre sarebbe da chiedere conto a quelle organizzazioni sindacali del perché ci hanno tenuto in sospeso per tre anni per arrivare solo oggi ad interpretare correttamente la norma.
Con le somme del Fondo accantonate nel 2011 sarà possibile riconoscere gli arretrati del 2010 e 2011, mentre le risorse correnti saranno a carico del Fondo 2012. Già dal mese di dicembre o, al massimo, di gennaio, sarà possibile avere indietro le somme trattenute in eccesso e ripristinare una situazione di correttezza e correntezza normativa, compreso il riconoscimento della maggiorazione del TEP di 70 euro mensili per i colleghi passati a C3 con decorrenza 1° gennaio 2010.
SELEZIONI 2011 e 2012
Nell’incontro tecnico previsto per domani, oltre alla presentazione del verbale relativo ai passaggi 2010 si affronterà più nel dettaglio la questione dei passaggi 2011 e 2012 sui quali abbiamo ribadito le nostre priorità: riconoscere un passaggio economico ai colleghi che tra il 2006 ed oggi non ne hanno avuti e favorire il collocamento a A3 e B3 di tutti i colleghi di quelle aree professionali. Resta invece aperta la questione relativa ai passaggi di area, che vede molti ostacoli normativi e che dovrà tuttavia essere ripresa per individuare percorsi che sblocchino il catenaccio imposto dalle attuali Leggi.
PRODUTTIVITA’ 2012
Questa mattina è stato siglato un accordo sul calcolo della produttività, sottoposto sempre come interpretazione autentica, questa volta del contratto integrativo 2011, e firmato, quindi, solamente da CISL e UIL. Addirittura non ci è stata consegnata neanche la copia del verbale, visto che non avevamo “diritto” a firmare non avendo sottoscritto il CCNI 2011. Che sia una nuova regola delle future relazioni sindacali? Accordi solo come interpretazioni autentiche dei contratti integrativi. Mah, bella deriva…
CONTRATTO INTEGRATIVO 2012
Presentata ufficialmente la bozza di contratto integrativo 2012 divisa in tre sezioni separate per INPS-INPDAP-ENPALS, con l’aggiunta di una parte programmatica finale.
Abbiamo proposto alle parti di siglare tre contratti integrativi distinti, perché, stando anche alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’INPS nell’ultima audizione in Parlamento, si è ancora in attesa dei decreti attuativi previsti dalla norma che ha sancito la soppressione di INPAP e ENPALS, decreti ministeriali che dovranno formalizzare il trasferimento delle risorse strumentali, umane e finanziarie degli enti soppressi all’INPS. Perché precorrere i tempi della politica, come peraltro già fatto secondo noi impropriamente dall’ente, arrivando ad un’inutile somma di tre contratti distinti? Sarebbe più opportuno attendere che maturino le condizioni normative per avviare un reale processo d’integrazione che oggi appare improbabile. La nostra riflessione non ha trovato il sostegno delle parti presenti al tavolo di trattativa.
In attesa di approfondire il testo presentatoci dall’amministrazione, ve lo inviamo chiedendovi di farci pervenire le vostre considerazioni, perché il contratto integrativo non sia patrimonio esclusivo di chi siede al tavolo della negoziazione nazionale ma sia il frutto di un lavoro collettivo di tutti i lavoratori.