A Pavia i fascisti possono manifestare. Gli antifascisti no. Questo il dictat della polizia questa sera. Il raduno delle carogne nere in nome di un loro camerata morto in un incidente stradale nel 1973 è il pretesto per l’annuale manifestazione con labari e canti. E l’autorizzazione a un presidio e a una manifestazione. Proprio in piazza Ghinaglia, antifascista ucciso nel 1921 da una squadraccia di camicie nere. Ai compagni e a tutti gli antifascisti pavesi è stata invece negata la piazza. C''era anche il sindaco! Non solo, ci sono state cariche. Risultato: tre feriti all'ospedale, altri contusi. Una situazione tesissima che è continuata per ore con provocazioni da parte dei fascisti che sono passati davanti a Radio out, un circolo Arci a 50 metri dal quale, due anni fa, è stata autorizzata l'apertura di una sede di Casa Pound. Una cosiddetta gestione della piazza - dall'autorizzazione alla manifrestazione concessa ai fascisti e negata ai compagni, alle cariche della polizia - che portano la firma di prefetto e questore ai quali si chiedono da più parti spiegazioni fino alle dimissioni. Nulla avviene per caso: nel clima elettorale in cui si è immersi da mesi, mai così violento nei toni e nelle contrapposizioni, non c'è spazio per chi dissente: vedi, sempre ieri, le cariche della polizia a Firenze per chi voleva portare a Renzi e alla sua Leopolda la voce del NO alla sua riforma costituzionale. In questo clima anche i fascisti, come sempre, possono servire. Alla faccia della Costituzione nata dalla resistenza.
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