Comunicato
Negli ultimi mesi nei quartieri popolari gli occupanti per necessità sono stati tranquilli: si sa che in campagna elettorale, pur di non perdere voti, chi governa la città mette da parte la smania di "sicurezza" e per un po' di tempo lascia in standby la sete di sgomberi. A pochi giorni dalla batosta elettorale che ha costretto la "lobby del mattone" a fare le valigie e abbandonare Palazzo Marino, Aler ricomincia con gli sgomberi.
Proprio questa mattina abbiamo visto ripetersi il solito copione: gli ispettori del Gruppo Tutela del territorio, non appena l'abitante in questione abbandona l'appartamento (in questo caso in ospedale a fare un controllo), con il supporto delle forze dell'ordine sfondano la porta della casa, vi entrano, e iniziano la procedura di sgombero. Tagliano il gas, la luce, l'acqua; iniziano a inscatolare i beni primari e non dell'abitante, spesso poi non contenti spaccano i sanitari per essere proprio sicuri che quell'alloggio non sarà più vivibile; infine lastrano la porta con una lamiera di ferro che rimarrà lì per anni. Quando l'abitante torna in casa gli verrà spiegato che da quel momento la sua casa è la strada, poco importa se è malato, anche grave, se ha figli, anche piccolissimi, se è anziano o invalido. Non esiste alcuna emergenza abitativa che tenga: a Milano non ci sono strutture che accolgano gli sgomberati e negli ultimi vent'anni di gestione pidiellina della città i soldi destinati alle politiche sociali sono stati investiti negli sgomberi e in quelle che in modo molto sfacciato nei confronti di chi soffre la crisi Moratti e co chiamano politiche di sicurezza.
La sicurezza però per noi è quella di avere una vita dignitosa, di avere un tetto sopra la testa, di avere diritti sicuri. Da tanti anni prendono in giro chi lotta ogni giorno per la sopravvivenza e per tenersi stretta la propria casa, promettendo e rimandando una commissione che valuti i casi degli occupanti uno per uno: questa commissione tuttora non esiste, e gli sgomberi continuano ad avvenire nella piena discrezione dei vertici Aler, senza motivazioni vallide, senza preavvisi, senza misure di sostegno a seguire. Ci hanno chiamato delinquenti e ci hanno accusato di essere la causa del degrado dei quartieri popolari.
Chi come noi vive i quartieri popolari però conosce la verità: una dirigenza dei vertici Aler totalmente orientata ad una spartizione di poteri e privilegi tra gli oramai ex governanti della città, un'amministrazione marcia, fatta di appalti truccati o addirittura bypassati per favorire gli affari di quache amico palazzinaro o fascista, migliaia di domande di alloggio popolare tenute nei cassetti delle stanze di Palazzo Marino, un numero di assegnazioni dal 2007 a oggi ben più basso del numero di case vuote che Aler e Comune hanno a disposizione. Chi fino a settimana scorsa governava la città da due decenni ha la responsabilità di aver creato la più grande emergnza abitativa degli ultimi vent'anni, e chi tuttora sta ai vertici di Aler anche: dal signor Ippolito a Loris Zaffra non mancano indagini e capi d'accusa per tangenti e appalti truccati, e anche il Gruppo Tutela del Patrimonio (il gruppo che decide e gestisce gli sgomberi, i blitz e la prevenzione delle occupazioni) e il signor Marco Osnato (consigliere comunale PdL) sono coinvolti nell’inchiesta, e guarda caso chi elargisce i soldi per la “sicurezza” (Romano La Russa) in regione è il genero dello stesso.
Quella che immaginiamo è una Milano diversa, più vicina alla "città dell'accoglienza" che al laboratorio di politiche liberticide e securitarie della cricca Berluscones. Una città dove diritti fondamentali come quello alla casa non sono un privilegio ma una sicurezza per tutti, dove esistono misure di aiuto e supporto a chi soffre a crisi, dove chi governa ascolta la voce dei cittadini e porta avanti politiche sociali e pubbliche. Per questo chiediamo immediatamente
- il blocco degli sgomberi prima dell' estate, in attesa di una commissione che possa vautare la regolarizzazione di chi è in emergenza;
- una svolta nella gestione delle politiche abitative della città: chi lo ha fatto finora ha già provocato troppi danni, e la prova del nove sono tutte le indagini per corruzione e truffe d'asta che pendono su numerosi dipendenti Aler, per farlo si potrebbe cominciare mandando a casa chi come Marco Osnato ha doppi incarichi, doppie poltrone e doppi stipendi.
Già cosi, forse, anche nei quartieri popolari respireremo un vento differente.
Per questo motivo saremo il 20 giugno davanti alle porte di palazzo Marino per portare al primo consiglio comunale la voce degli abitanti dei quartieri popolari, sperando di trovare una giunta più attenta alle esigenze dei cittadini rispetto a quella che abbiamo trovato negli ultimi anni, e per niente disposti a rinunciare ai nostri diritti.
Comitati per il diritto alla casa
Comitato Abitanti San Siro -
Comitato dei Fiori (Primaticcio) -
Comitato Inquilini del Mercato dei Polli -
Comitato occupanti per necessità Niguarda-
abitantisansiro.blogspot.com/2011/06/comunicato-dei-comitati-per-il-blocco.html
cantiere.org/art-03320/blocco-immediato-degli-sgomberi-casa-per-tutti.html