Abbiamo analizzato molto attentamente il Decreto del Direttore Generale : “Primo atto per l'individuazione del personale in soprannumero” del 28-4-2015.
La Provincia di Savona ,come stabilisce la Legge di Stabilità (lg 190/2014) deve tagliare di
6.432.647 euro le spese per il personale con riferimento alla data dell' 8 aprile 2014.
Il decreto trova tagli solo per circa 5.174.000 euro. Si dovranno trovare velocemente ulteriori
1.300.000 euro per poter essere in regola con le norme vigenti e per poter approvare il bilancio di previsione.
La prima cosa che salta agli occhi è che nessun dirigente è stato inserito nelle liste dei soprannumero: è incredibile! Si dimezza il personale, si perdono funzioni, ma i dirigenti con i loro enormi guadagni restano al loro posto.
Altra stranezza è che non viene indicato l'elenco dei lavoratori destinati elle Funzioni Istituzionali che restano alla Provincia come era previsto dalla legge. USB chiede all'Amministrazione se esiste un progetto di riorganizzazione dell'Ente oppure si vive alla giornata sull'orlo di un precipizio.
Il decreto individua 24 lavoratori che andrebbero via con la cosiddetta prefornero. Questi colleghi devono ricevere la dichiarazione di cessazione dal servizio unilaterale da parte dell'amministrazione. Questo atto permetterà loro di andare in pensione e di ricevere dopo il tfr 12 mesi invece che 24.
La Provincia di Savona non potrà utilizzare il turn over per i prossimi anni per sostituire questi colleghi nemmeno se la situazione economica del nostro ente migliorasse. USB chiede perché non si è scelta la strada delle eccedenze, che avrebbe comunque permesso di usufruire della prefornero, ma che avrebbe dato qualche possibilità al futuro dell'Ente.
La seconda tabella individua tutti i lavoratori dei CPI e delle politiche attive del lavoro e li inserisce nelle liste dei soprannumero. Per USB questo è un grave errore. Andava solo conteggiato il risparmio nel conto complessivo perché la legge prevede la possibilità di finanziare questi servizi utilizzando completamente fondi europei. I lavoratori di questi servizi sono penalizzati due volte: la prima perché sono tra gli esuberi (e se non si sblocca la situazione entro il 31 dicembre 2016 si vedono coinvolti nei gravi processi di mobilità previsti dalle norme), e la seconda perché nel frattempo non si possono nemmeno trasferire in quanto le stese norme congelano il servizio fino a quando il governo non deciderà cosa ne vuole fare.
La terza tabella indica i lavoratori della Polizia Provinciale. Toglie la spesa di quella funzione dal bilancio generale ed insieme taglia i lavoratori. Questo è l'errore più grosso. Se per i CPI una
prospettiva organizzativa diversa è prevista già dalla legge del Jobs Act, per la Polizia Provinciale non ci sono prospettive certe. E comunque non è detto che anche se fossero trasferiti, l'Amministrazione non dovrà accompagnarli con le risorse impegnate negli anni scorsi. Questa operazione crea un vero e proprio buco di bilancio (vedremo quando il bilancio sarà approvato). Mettere questi lavoratori tra i soprannumero impedisce anche ogni possibilità di rimanere nell'Ente anche se le future norme lo prevedessero. Per i lavoratori della Polizia Provinciale di Savona non ci sono più i soldi ma nemmeno il posto in pianta organica. Non andavano né tolti i soldi dal bilancio, né messi i lavoratori in soprannumero. Molti loro colleghi della Città Metropolitana di Genova hanno avviato una causa, che USB appoggia , per far annullare una delibera simile che però toglie solo il costo della Funzione lasciando in piedi qualche possibilità di rimediare, in vista dell'approvazione del bilancio.
La quarta tabella indica i lavoratori che dovrebbero passare in Regione o ad Arsel. Questa parte è corretta. La Regione Liguria ha legiferato il 10 aprile scorso la ridefinizione delle funzioni e ha stabilito che un certo numero di lavoratori dovrebbero dal 1° luglio (Tra appena 40 gg !!!) essere presi in carico dalla Amministrazione Regionale e in parte da Arsel. I lavoratori della Provincia di Savona destinati a questi trasferimenti sono 66 come indicato dal decreto.
Ad oggi però non si è mosso nulla in questo senso e permangono tutti i dubbi sulla effettiva copertura finanziaria di questo provvedimento. La cosa certa è che dal 1° luglio la Provincia non potrà più pagare questi colleghi e/o finanziare i servizi e che una volta passati nelle nuove destinazioni probabilmente perderanno tutto il salario accessorio a causa della L. 190/2014 e delle tabelle di equiparazione uscite ultimamente.
L'ultima tabella indica i lavoratori che in questo momento sono in comando presso altri enti. Per loro i prossimi mesi saranno molto difficili. Infatti dovranno fare di tutto per farsi confermare nella nuova collocazione perché, se ciò non avvenisse, sarebbero automaticamente inseriti nei percorsi di mobilità e anche loro perderanno tutto il salario accessorio.
Dopo mesi nei quali i sindacati collaborativi CGIL-CISL-UIL hanno fatto di tutto per tranquillizzare i lavoratori e dopo iniziative estemporanee a “babbo morto”,tutti i nodi vengono al pettine.
USB-PI da tre anni denuncia e lotta contro questa deriva. Dateci più forza, organizzatevi con noi.
La parola fine non è ancora stata messa ma occorre uno scatto forte da parte dei lavoratori.
Uniti siamo imbattibili